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Nido comunale, D'Ottavio: «Le preoccupazioni di Coletti sono del tutto infondate»

La Di Sipio smentisce: «Nessun affidamento di gestione esterna in vista»

Redazione
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L'amministrazione d'Ottavio è molto attenta alle politiche rivolte all'infanzia e alla famiglia attraverso servizi qualificati e che rispondono non solo ai parametri richiesti dalla legge ma che soprattutto raccolgono il favore dell'utenza. L'amministrazione, attraverso l'assessore alle politiche sociali, Nadia Di Sipio, ha infatti posto al centro del proprio mandato e quindi della propria azione il cittadino-utente e nel caso specifico la soddisfazione dei più piccoli e dei loro genitoriConciliare la qualità del servizio con la fruibilità e i bisogni degli utenti stessi è la vera sfida nel gestire servizi che hanno come utente non una singola persona ma un nucleo familiare. 

«Paiono quindi del tutto infondate le preoccupazioni del capogruppo Pd, Tommaso Coletti, sul futuro del Nido (leggi...) -sottolinea il Sindaco Vincenzo d'Ottavio- poiché per noi è uno dei servizi d'eccellenza del Comune, anzi proprio in virtù di ciò continuiamo a lavorarci quotidianamente cercando di migliorare sempre più e ascoltando anche le indicazioni dei genitori, che non possono essere ignorate».

«Nessun affidamento di gestione esterna - spiega l'assessore alle politiche sociali, Nadia Di Sipio- per l'asilo nido comunale e nessuna esternalizzazione, come accaduto per la casa di riposo, la mensa scolastica o il trasporto scolastico, la giunta comunale ha semplicemente provveduto a lanciare un bando per la gestione integrata questo  significa che l'organizzazione del servizio in tutti i suoi aspetti rimane in capo al Comune che attraverso il personale di settore continua a stabilire gli obiettivi a redigere il progetto educativo e a controllarne il risultato anche con il controllo sull'operato del personale addetto».

La giunta comunale ha ritenuto di avviare la procedura per la gestione integrata poiché la vigente normativa in tema di assunzioni a tempo determinato, della quale ci si è finora giovati, prevede che detti contratti possono stipularsi solo per far fronte esclusivamente ad esigenze di carattere temporaneo ed eccezionale. La possibilità di proroga, massimo 36 mesi, è prevista solo per il personale in servizio alla data di conversione in legge del d.l. 101/2013 (30.10.2013) con almeno 3 anni di anzianità di servizio e sempre se sono in atto procedure concorsuali per la copertura del posto e comunque a giugno 2016 scadrà il termine ultimo per le proroghe.

Nel Comune di Ortona non siamo in presenza di detti requisiti e occorre comunque assicurare la frequenza del numero massimo di bambini nel rispetto del rapporto educatore/bambino come previsto dalla normativa in materia. Inoltre non va sottovalutato un ulteriore fattore, quello economico, la spesa del personale del Nido d'infanzia è passata da €188.746 nel 2012, a €229.704 nel 2013 e € 322.363 nel 2014. Doverosamente la giunta comunale si è assunta la responsabilità di adottare una scelta che possa garantire la continuità educativa nei prossimi anni, così come richiesto per i servizi all'infanzia, preservandone comunque la qualità e tenendo conto anche dei costi per la collettività.

«Per quanto riguarda la sede di Fontegrande -continua la Di Spio- nonostante i lavori di adeguamento l'esperienza pratica di quest'anno ha mostrato che la struttura non è funzionale allo svolgimento delle attività quotidiane necessarie per la cura e la didattica di bambini così piccoli. Per questo l'amministrazione comunale ha deciso che alla riapertura dell'attività del Nido si tornerà alla sede storica di via Papà Giovanni XXIII, così come richiestoci a gran voce anche dai genitori-utenti  paganti, che si è provveduto a risistemare con lavori di ristrutturazione che hanno riguardato il tetto e internamente i bagni e la cucina. Mentre il riconoscimento del Polo dell'Infanzia 0-6 è avvenuto con la presentazione di un progetto alla Regione da parte dell'assessorato alle politiche sociali». 

«Ricordo infatti al mio capogruppo - spiega Nadia Di Sipio- che quando il Pd presentò l'odg in consiglio comunale la sottoscritta intervenne in aula dicendo che il progetto era stato già presentato e avviato».

Circa la asserita competenza del consiglio comunale va precisato che la stessa non trova riscontro in quanto l'art. 10 del d.l.95/2012 pone in capo a questo l'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale da intendere come competenza a dare indirizzi sulla modalità di gestione, laddove il Comune dovesse o volesse rinunciare alla gestione diretta del servizio di sua competenza.

Nel caso di specie, continuando a trattarsi di gestione diretta e riguardando l'appalto le sole modalità operative, ben rimane in capo all'amministrazione comunale la competenza di decidere in merito.

«Ciò a dimostrazione che non solo l'Amministrazione Comunale non è affetta da "immobilismo -conclude il Sindaco d'Ottavio- ma che al contrario dati i tempi strettissimi  ha risolto un problema fondamentale per garantire ai cittadini interessati il soddisfacimento delle loro necessità».

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