Consiglio comunale: il dup deve essere riportato in aula

Il documento unico di programmazione non è stato approvato, la votazione finisce 8 a 8 ed un astenuto, rancore e condizionamenti bloccano il consiglio

Antonello Di Deo
15/04/2023
Politica commenti ed opinioni
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Si è tenuta questa mattina sabato 15 aprile un consiglio comunale molto atteso in quanto avrebbe dovuto approvare il documento unico di programmazione (dup), 


Trattasi del principale documento per la guida strategica ed operativa del comune e rappresenta il presupposto necessario di tutti gli altri strumenti di programmazione: bilancio, piano triennale delle opere pubbliche e piano biennale delle acquisizioni di beni e servizi.
Un documento che rispecchia le linee programmatiche dell'amministrazione Castiglione vincitrice delle elezioni comunali del giugno 2022 e che per coerenza avrebbe dovuto avere il voto di tutti i i consiglieri eletti nella maggioranza.
 

Ma così non è stato come facilmente immaginabile dopo i recenti accadimenti che hanno visto la costituzione di un nuovo gruppo consiliare con tre consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza e che addirittura si sono associati ad una parte della minoranza e sono andati da un notaio a firmare le dimissioni da consigliere, al fine di far cadere l'amministrazione Castiglione a soli 10 mesi dalla vittoria elettorale.


Durante la discussione si è parlato poco del documento programmatorio, ma invece, sia dalla parte della minoranza che  dei tre fuoriusciti dalla maggioranza,  si è tentato di far passare l'idea della bontà di un commissariamento dell'ente.
L'unica consigliera che ha tentato di entrare nel merito del documento cercando strumentalmente di trovare incongruenze tra il programma elettorale e il documento programmatico da approvare è stata la capogruppo di "Città che amo" , alla quale hanno risposto gli assessori di competenza che hanno puntualmente chiarito le apparenti discrepanze.


Ma qui la domanda mi risorge spontanea: in tutti questi mesi anche prima della formalizzazione della crisi dove erano questi consiglieri eletti e lo ripeto con i voti di tutti gli elettori del sindaco Castiglione
 Partecipavano a riunioni di maggioranza in cui si parlava di dup e bilancio preventivo?
 Interloquivano con sindaco,  giunta e  assessore di riferimento del gruppo? Oppure pensavano ad altro?


È del tutto evidente che le motivazioni accampate  dai tre consiglieri  per motivare l'uscita  dalla maggioranza e per  votare contro l'approvazione del  documento programmatorio non sono riconducibili al contenuto dei documenti stessi, ma bensì a rancori politici  nei confronti del sindaco ed altri dell'amministrazione.
 

Ciò a mio avviso lo si evince sia dalle motivazioni addotte, palesemente pretestuose, e sia soprattutto dai toni usati durante i loro interventi. Toni assolutamente sopra le righe che mai hanno usato nel passato quando, nella precedente consiliatura , sono stati sempre leali e concreti collaboratori all'interno dell'amministrazione.
La verità prima o poi verrà fuori, intanto i cittadini e soprattutto gli elettori del sindaco Castiglione e della sua squadra sono ovviamente sconcertati da tale repentino ed inconcepibile cambio di posizione.
I cittadini vogliono continuità amministrativa e interventi concreti per la soluzione delle tante problematiche a prescindere dall'appartenenza partitica o di schieramento.
I cittadini non si appassionano più alle lotte intestine all'interno del palazzo perché da tempo hanno capito che molto spesso sono solo frutto di risentimenti e personali egoismi.
La crisi è sostenuta esclusivamente da chi non ha ancora digerito la sconfitta  elettorale  e punta allo sfascio pur di sperare in una rivincita.
 

Ma se si dovesse arrivare al commissariamento della città e poi l'anno prossimo ad elezioni anticipate sarebbe una sconfitta per tutta la politica e tale evenienza allontanerebbe ancora di più i cittadini da essa.
 

Pertanto è da auspicare che si trovi al più presto qualche consigliere di buona volontà che si assuma la responsabilità di dare una mano concreta ad Ortona.
 

Tale ipotesi non sarebbe uno scandalo, ma anzi sarebbe molto apprezzato dalla collettività perché quando ci si candida lo si fa per collaborare ovunque l'elettore lo collochi e non per fuggire alla prima occasione con il pallone in mano.

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