SIANO GLI AMMINISTRATORI A PAGARE PER I LORO ERRORI E NON I CITTADINI
Le verità magari come l’acqua trova percorsi tortuosi ma alla fine arriva al mare. Così è accaduto per la nota vicenda dell’abbattimento delle barriere architettoniche al Comune di Ortona. Ricostruiamo i fatti partendo dalla recente Ordinanza del Giudice del Tribunale di Chieti, sez. distaccata di Ortona del 25 novembre 2023.
LE ARROGANZE SCONFITTE
La decisione rappresenta una sconfitta annunciata per la politica ortonese ed in particolare per l’amministrazione Castiglione/Canosa.
Il Giudice ha accertato L’ODIOSA DISCRIMINAZIONE che l’Amministrazione comunale continua ad adottare nei confronti di quei cittadini che, se hanno problemi di mobilità, non possono accedere ai Palazzi Comunali.
SOLIDARIETÀ E AZIONI CONCRETE
Ricordo che tra le molte iniziative prese a difesa della trasparenza e contro l’arroganza di chi pensa di esercitare uno strapotere, come consigliere comunale, per due volte abbandonai l’Aula Consiliare per protesta contro la giunta e il sindaco. Un gesto per esprimere la mia solidarietà verso il cittadino con disabilità che voleva assistere alla seduta e verso tutti i diversamente abili esclusi dal Comune.
LE RICHIESTE BOCCIATE
Con due interrogazioni, la prima nel 2018 e tre emendamenti al bilancio nel 2018 e 2019 sollecitai la Giunta a trovare le risorse per destinarle all’abbattimento delle barriere architettoniche, i miei emendamenti furono tutti bocciati. Con quella grossolana inettitudine e arroganza con cui si amministrava e si amministra la Città.
IL CITTADINO CHE PROTESTA
Oggi c’è da ringraziare il cittadino con disabilità che, dopo ripetute richieste e vane promesse per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ha perso ogni fiducia nell’amministrazione Castiglione/Canosa e si è rivolto alla magistratura.
LA CORSA AGLI ADEGUAMENTI
Lo stesso Giudice nel suo provvedimento riconosce che l’azione giudiziaria ha indotto l’amministrazione comunale ad imprimere una notevole accelerazione al percorso di adeguamento degli edifici pubblici per cui è causa, adeguamento tuttavia che non può ritenersi allo stato né totale né tanto meno effettivamente funzionale alla possibilità di fruizione dei servizi da parte di soggetti con disabilità, avendo l’amministrazione provveduto alla realizzazione di tutta una serie di lavori solo negli ultimi mesi, in corso di Consulenza Tecnica promossa dal Giudice.
ACCERTAMENTI E RISARCIMENTO
Di conseguenza, il giudicante ha ritenuto che la mancata rimozione delle barriere architettoniche presso gli edifici municipali ha senz’altro condotto ad una discriminazione indiretta ai danni del cittadino ricorrente e per questo ha condannato il Comune all’elaborazione, entro sei mesi, di un piano di rimozione delle discriminazioni accertate, aventi ad oggetto le barriere architettoniche tuttora esistenti negli edifici comunali e al risarcimento dei danni oltre che alle spese legali per un totale di ben oltre ventimila euro (considerate anche le spese sostenute dal Comune per la sua difesa in giudizio).
DANNO ERARIALE CONTRO IL COMUNE
Questa volta, però, il Comune potrà rivalersi contro i suoi amministratori negligenti e chiedere il riconoscimento del danno erariale alla Corte dei Conti seguendo l’indirizzo dato da una recente sentenza del 2022 della Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per la Regione Lombardia, che ha condannato Sindaco Assessori e Segretario Comunale per condotta discriminatoria, al pagamento a favore del loro Comune della somma di € 15.000,00, per l’addebito di responsabilità erariale.
A PAGARE SIA CHI SBAGLIA
Occorre affermare il principio che se a sbagliare sono gli amministratori a pagare non possono continuare ad essere solo i cittadini.
PEPPINO POLIDORI - ORIZZONTI CENTROSTUDI
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