Ortona c'è

Incontro in piazza e marcia per salvare il punto nascite

Giandomenico Di Salvatore
01/03/2015
Attualità
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Molti cittadini ortonesi questa mattina si sono ritrovati alle 10:30 in piazza della Repubblica per dimostrare la volontà di salvare il punto nascite di Ortona. A seguito dell'incontro pacifico e silenzioso, si è tenuta una marcia lungo il corso in direzione Porta Caldari. Noi l'abbiamo seguita e, tra i vari cittadini presenti, abbiamo chiesto al signor Marco Giancristofaro, uno dei promotori dell'incontro, di riassumerci da cosa nasce l'iniziativa.

Marco giancristofaro
«Ortona c'è, è presente, non dorme e tiene con orgoglio alle sue realtà sanitarie. Il silenzio vale molto più di un lungo discorso perché in esso si riassume l'indignazione in risposta ai tanti discorsi fatti in merito al punto nascite. Penso ai politici che dichiaravano fosse un grosso errore toglierlo e di cui adesso non si capiscono i presupposti per cui abbiano cambiato idea. Non si può fare tutto diversamente da quello che si è dichiarato, è quasi una promessa.-continua Giancristofaro- Non si riparassero dietro il decreto, ci spiegassero quantomeno il perché della loro decisione. Noi ci siamo riuniti in piazza, per quanti ne possiamo essere, per dire che Ortona c'è, per dimostrare che vale la pena farsi sentire perché siamo fieri di essere ortonesi e di nascere ortonesi. Il nostro vuole anche essere un messaggio di sostegno a chiunque si stia impegnando per evitare la chiusura del centro nascite di Ortona, per dire loro che noi ci siamo.

E' una questione anche di identità sociale. - continua -Se si dovesse chiudere, non si potrebbe nascere più ortonesi. Ci sarebbe un effetto domino perché è chiaro che molto probabilmente anche i servizi collegati al punto nascita subiranno delle ripercussioni negative aggravando la crisi occupazionale dovuta anche ai tagli già operati nel passato. Si potrebbero avere danni, disagi e ulteriori spese per le famiglie. Bisognerebbe muoversi da qui a Lanciano o Chieti, andando a sovraccaricare di lavoro reparti già affollati col probabile risultato di aumentare le spese che le mamme dovrebbero affrontare per visite, controlli e quant'altro. L'eccessivo carico di lavoro potrebbe anche ridurre l'efficienza dei reparti che rimarranno intatti.

Ci troviamo in uno scenario veramente critico. Quello che più fa preoccupare gli ortonesi -continua Giancristofaro- è il fatto che lo smantellamento è iniziato già con le giunte precedenti: ortopedia e chirurgia ad esempio. L'ortopedia, addirittura, è stato un reparto storico ed un motivo di orgoglio per Ortona. Il punto nascite dell'ospedale rispetta sia la sicurezza che gli standard numerici senza menzionare il personale altamente qualificato. Da questa giunta noi ci aspettiamo quantomeno un attimo di riflessione.»

In piazza abbiamo incontrato anche il Sindaco Vincenzo D'Ottavio, a cui abbiamo chiesto di fare un breve punto della situazione sul centro nascite di Ortona.
«Venerdì pomeriggio c'è stato un consiglio comunale dedicato proprio alla chiusura del punto nascite. E' stata votata all'unanimità una delibera tendente a rivedere questa posizione, perchè la città dispone di un punto nascita davvero eccellente. Lo dicono i numeri dei parti durante l'anno, ma soprattutto lo dicono gli standard di qualità. Sulla base di queste indicazioni, noi chiederemo un incontro urgente con il ministro Lorenzin proprio per rivedere la posizione specifica di Ortona. Copia di questa delibera sarà inviata anche a tutti i sindaci del comprensorio, perché il nostro nosocomio serve non soltanto alla città ma anche ai comuni vicini, affinché anche gli altri sindaci sostengano questa battaglia.

Vorremmo che questa battaglia venga portata avanti anche dalla regione, così da fare un'azione partecipata di tutti quanti insieme e creare le giuste aspettative per rivedere questa posizione. Il tema è molto importante e sentito, quindi è giusto spendersi fino in fondo. Non è una questione di campanilismo. Il punto nascite di Ortona ha le caratteristiche per rimanere aperto. In più, il nostro ospedale è inserito da tempo nel percorso della donna: tutto è stato coniugato per avere un percorso assistenziale specializzato per la donna. La mancanza del punto nascita rappresenterebbe la perdita di un tassello importante.»

Presenti alla manifestazione anche Massimo Tatone, Maria d'Alessandro e Tiziano Torzi, responsabili di partiti locali, che propongono una marcia dei cittadini tutta al femminile che si terrà l'8 marzo alle 10:30

Maria D'alessandro: «Chiunque potrà aderire, soprattutto donne e bambini. L'obiettivo è di sensibilizzare la cittadinanza in favore dell'ospedale di Ortona e ,nello specifico, per evitare la chiusura del punto nascite. Siamo tutti preoccupati per questo e per il luogo comune dettato dalla rassegnazione “tanto è già deciso, non si può fare niente”. Vorremmo far sapere che Ortona c'è, anche se i politici locali sembrano sordi a questo tipo di richiamo. Inviteremo anche l'assessore regionale Silvio Paolucci ad essere presente e a darci delle risposte, possibilmente in piazza.»

Massimo Tatone: «Non sarà una marcia politica, ma una marcia dei cittadini. Indistintamente dal colore politico, perché quest'ultimo va assolutamente messo da parte per il bene della comunità. Servono l'orgoglio e la voglia dei cittadini di riacquistare il proprio territorio indistintamente dall'appartenenza politica.»

Foto e video della seconda manifestazione, 8 marzo

Dossier riassuntivo sul Punto Nascita di Ortona

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