«Dopo ben 4 giorni dall'avvenuto incontro che ha sancito la fine del Punto Nascita e del reparto di Ginecologia di Ortona, il Sindaco non ancora fornisce nessuna comunicazione ai cittadini! Anzi, nonostante sia consapevole di esserne l'artefice, cerca anche di passare per vittima». Questa la replica di Simone Ciccotelli, Coordinatore locale di Forza Italia alle affermazioni a mezzo stampa del Sindaco di Ortona, che continua: «Anziché scadere nel vittimismo farebbe bene ad assumersi le Sue responsabilità. Sarebbe il caso che gettasse via questa nomea di "brava persona" con cui viene mascherato ogni suo insuccesso! Così come è inaccettabile che io venga accusato di strumentalizzazione e propaganda personale proprio da chi, assieme ai suoi compagni di partito ed al personale medico dell' Ospedale, andava a caccia di voti all'interno dei reparti del Bernabeo! Peraltro i suoi insuccessi sono talmente evidenti e tangibili che non mi mancherebbero gli argomenti, vedasi, ad esempio, la situazione economico - finanziaria o l'annosa questione portuale ed ambientale!»
«Sono stati proprio D'Ottavio ed il PD, nelle persone di Luciano D'Alfonso e Silvio Paolucci, a chiudere il Punto Nascita ed il reparto di Ginecologia. Il Governo Chiodi -ricorda Ciccotelli- non ha mai firmato il Decreto di chiusura! Bensì lo stesso è stato firmato da D' Alfonso, uno dei primi provvedimenti del centro-sinistra una volta vinte le elezioni regionali, aggiungendo la chiusura della Ginecologia, prevista solo per Ortona, senza dare motivazioni e senza dare possibilità di confronti costruttivi... E poi si definiscono democratici...!»
«Non accetto morali da D'Ottavio visto che è stato lui stesso il 27 luglio a dichiarare in Consiglio Comunale di volersi giocare un'ultima opportunità e qualora fosse fallita si sarebbe dimesso! Su questo - conclude Simone Ciccotelli - non può prendersi gioco di nessuno visto che abbiamo i resoconti stenografici e le immagini video! Se vuole perseverare nell'errore continui pure, ma penso che non faccia altro che aggravare sia la Sua immagine politica che quella professionale e personale, magari dandone un quadro più realistico!»