Castiglione: «Il mio intervento sulla rideterminazione del gettone di presenza»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa del Consigliere Leo Castiglione

Leo Castiglione
24/09/2015
Politica
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Al fine di evitare facili e semplicistiche considerazioni populiste da parte di chi non ha contezza della complessità degli argomenti, propongo qui di seguito il mio intervento integrale sul punto all'ordine del giorno del consiglio comunale del 22 c.m. inerente "la rideterminazione del gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali".

«La politica è un impegno serio, affidatoci dai nostri elettori, a favore della comunità, un impegno che dovremmo rispettare impegnandoci quotidianamente a costruire scelte utili alla collettività e rispondendo alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Un impegno che presuppone presenza, studio, tempo per trovare soluzioni concrete e fruibili e utili per i cittadini, un impegno che tanti cittadini che hanno voglia di partecipare alla vita politica della propria città devono poter affrontare anche se non hanno alle spalle un reddito elevato, anche se non hanno una pensione o un vitalizio che permette loro di non lavorare e dedicarsi completamente alla politica senza alcun emolumento». 

«Il rimborso che prendono i consiglieri ma soprattutto gli amministratori, giunta e sindaco, rappresenta in realtà, al di là del facile populismo che va tanto di moda perché sapientemente aizzato, una garanzia di accessibilità alla politica. Diciamoci la verità i costi della politica non sono certo €19 di gettone di presenza del consigliere comunale o gli stipendi degli assessori comunali, i costi della politica sono altri, i costi della politica sono l'inefficienza, l'immobilismo, la mancanza di progettualità, l'incapacità di cogliere occasioni di finanziamento, la connivenza con sistemi falsati, l'assenza di senso di responsabilità sono queste le cose che hanno distrutto il nostro Paese Italia e che hanno determinato un totale allontanamento dei cittadini dalla politica e dai politici».

«Fare di tutta un'erba un fascio è però profondamente sbagliato e pericoloso, oltre che ingiusto... ci sono anche tanti amministratori che con impegno e dedizione si dedicano alle proprie comunità, che spesso pur di rispondere con celerità e concretezza alle necessità delle proprie comunità tralasciano il proprio lavoro, lo mettono in secondo piano e allora queste persone che pur interpretano nel senso più aulico il loro ruolo di amministratori non potrebbero più dedicarvisi avendo la necessità primaria di vivereIl dibattito sui compensi dei politici è purtroppo un dibattito tutto italiano, perché purtroppo tutto italiano è il meccanismo di favori e di corruzione che ha infestato la politica nostrana, ma se a fronte di uno stipendio equo, giusto non esagerato ci fosse un reale impegno, una reale presenza per cui il cittadino sapesse di poter sempre trovare qui il proprio sindaco e gli assessori pronti ad ascoltare e risolvere i problemi, sono certo che i cittadini sarebbero contenti anche di contribuire allo stipendio degli amministratori. È la classe politica che dobbiamo cambiare, sono le storture del sistema che dobbiamo eliminare, e non precludere la possibilità a chi pur non avendo un posto statale o un reddito elevato voglia comunque impegnarsi. Chi vi parla è un dipendente statale per cui per legge può fruire di permessi e di aspettativa senza perdere il posto di lavoro, ma non per tutti è così per cui credo fermamente come principio alla necessità che l'impegno politico venga retribuito, anche se lo ripeto in un modo equo senza cioè le esagerazioni a cui assistiamo per esempio per i nostri consiglieri regionali o parlamentari».

«Detto questo visto che la proposta di diminuire il gettone di presenza è arrivata dalla maggioranza, da quella stessa maggioranza che ha, a dir loro, tanti problemi economici e di bilancio e che continua ad aumentare le tasse e le rette dei servizi a domanda individuale al fine di pareggiare il bilancio, mi chiedo perché allora non si è proposti di azzerare completamente il rimborso». 

«Diminuire da 19€ a 8€ credo sia una proposta inutile sia dal punto di vista del risparmio che ancor di più dal punto di vista del populismo tanto caro ad alcuni dei presenti. Il sottoscritto insieme al consigliere Franco Musa aveva proposto un emendamento al fine di azzerare totalmente il rimborso, proposta che ha avuto parere negativo vista l'impossibilità dal punto di vista contabile di aggiornare le poste in bilancio perché se tutto questo deve aiutare il bilancio comunale e deve soprattutto aiutare i cittadini che da questa proposta devono trarne beneficio allora era più logico da parte della maggioranza proporre direttamente l'azzeramento e invece come sempre la maggioranza dà prova di essere poco vicina ai reali bisogni della città, ancora una volta è stata la logica politica a comandare l'azione di questa maggioranza, la proposta fatta solo per convincere e rabbonire un consigliere comunale e convincerlo magari stasera a votare il bilancio, un do ut des che continua ad essere alimentato da questo sindaco che ormai sappiamo tutti esser stato sotto ricatto e sotto scacco». 

«Un sindaco che si assumerà la responsabilità di tutto ciò che accadrà questa sera ma che soprattutto si deve assumere la responsabilità di tutto ciò che è stato o meglio non stato in questi anni. Oggi siamo alla resa finale, il sindaco d'Ottavio non ha esitato in questi anni ad azzerare giunte e mandare a casa amministratori pur di restare seduto su quella poltrona, neanche i ricatti di quelli che sembravano i più vicini, i più fidati collaboratori lo hanno indotto a riflettere e a lasciare alla città una via di scampo, no il sindaco continua su questa strada non facendosi scrupolo di mandare al macello chi per mesi ha lavorato con lui e per lui, chi per mesi si è dedicato a parlare con i cittadini a risolvere i problemi, chi per mesi ha coperto le assenze del sindaco, visto che il sindaco fa il primo cittadino part time, non a tempo pieno e questo mi ricorda qualcosa, una campagna elettorale di qualche anno fa in cui si contrapponevano il senatore Coletti, allora presidente della Provincia e Nicola Fratino. Lo slogan di Fratino fu proprio Sindaco a tempo pieno proprio per evidenziare che l'allora presidente Coletti non avrebbe potuto fare bene entrambe le cose, e il messaggio fu condiviso dagli ortonesi tanto che vinse Fratino. Chissà cosa dicono gli ortonesi adesso, vedendo che il Sindaco non è presente, chissà forse se fosse data loro la possibilità di scegliere di nuovo non rifarebbero probabilmente la stessa scelta».

Leo Castiglione - Consigliere Comunale 

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