Sono tuttora in corso le indagini del Corpo Forestale dello Stato, coordinato dal P.M. di Chieti Dott. Giuseppe FALASCA, nel sito della ex SOGERI, a Tollo. Il lavoro della Forestale partito nell’anno 2014, ha messo in luce gravi problematiche ambientali legate allo stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi (prima noti come tossici nocivi). Oltre a quanto ammassato all’interno di due capannoni dentro dei big-bags, oggi rimossi a seguito di provvedimenti per il risanamento dell’area adottati dalla Regione Abruzzo, è emersa infatti dalle analisi effettuate la presenza di sostanze inquinanti nella falda, provenienti dai rifiuti tombati sottoterra dentro e fuori l’area di cosiddetta messa in sicurezza. In altre parole, le indagini hanno evidenziato che i rifiuti sotterrati “in sicurezza” avrebbero in realtà contaminato la falda, contaminazione aumentata da altri rifiuti trovati dove non era previsto che fossero.
Ne è conseguito, nel mese di luglio scorso, il sequestro, tuttora in atto, dell’intera area e del sistema di convogliamento delle acque reflue nel torrente Venna. Il monitoraggio delle acque sotterranee, tramite piezometri, ha confermato la presenza di matrici inquinanti: Manganese, Nichel, Ferro, Cromo totale, Boro, Nitriti, Solfati e Floruri sono risultati presenti con valori al di sopra dei parametri di legge. Inoltre, nelle acque meteoriche, quindi di ruscellamento, è stata confermata la presenza di sostanze (Solfati e Cloruri) riconducibili ad alcune tipologie di rifiuti interrati
A questo si è infine aggiunta la scoperta, nel corso di ulteriori accertamenti, di rifiuti speciali interrati al di fuori dell’area cinturata, ovvero in un’area che durante i lavori di messa in sicurezza, finanziati dalla Regione Abruzzo nell’anno 2009, era stata infondatamente dichiarata incontaminata.
Questi rifiuti, a pochi metri dal torrente Venna, portati alla luce per ora in piccola parte con l’ausilio di un escavatore, sono risultati della stessa tipologia di quelli contenuti nei big bags e di quelli sotterrati nell’area messa in sicurezza. Ovvero scarti di concerie e rifiuti di processi industriali con concentrazioni consistenti di metalli e di altre sostanze riconducibili alle scorie di fusione.
La pervicacia degli uomini del Comando Stazione Forestale di Ortona e il determinante contributo dell’ARTA, oltre a mettere in luce il problema, sono stati decisivi al fine dell’adozione di immediate misure di tutela a favore di quanti gravitano attorno ed a valle di questa fonte d’inquinamento: è stato infatti bloccato lo scarico diretto delle acque reflue nel Torrente Venna (che poi confluisce nel Foro), grazie al posizionamento di vasche a tenuta, sono stati rimossi tutti i big bags contenuti nel capannone, sono state interessate e coinvolte tutte le Autorità e gli Enti preposti alle procedure di messa in sicurezza dell’area.
Il Sindaco di Tollo, ha dunque predisposto un’Ordinanza atta a vietare gli attingimenti nel torrente Venna.
c.s. Corpo forestale dello Stato - Comando provinciale Chieti