Per fare turismo bisogna preparare il territorio e renderlo vivibile innanzitutto per i cittadini residenti, per poi proporlo a chi non è di Ortona e vuole passare un periodo delle sue vacanze da noi. In quest’ottica il Comune ha oggi la possibilità di finanziare la fruizione delle aree di attrazione naturale, in particolare le due riserve regionali di Ripari di Giobbe e di Punta dell’Acquabella, per potenziarle e migliorare la qualità dei servizi offerti alla popolazione residente e ai visitatori, attraverso un avviso pubblico della Regione Abruzzo, la cui domanda di partecipazione scade il 9 febbraio, 2017.
Per questo ho presentato la scorsa settimana un ordine del giorno per impegnare il Sindaco e la Giunta ad attivarsi al più presto per partecipare al bando regionale. Con il finanziamento si potrebbe predisporre al più presto il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) delle due riserve di Punta dell’Acquabella e Ripari di Giobbe, per dare l’avvio alla piena efficienza delle due riserve regionali, garantendo la corretta fruizione e la prevenzione dall’incuria. Il piano dovrebbe prevedere il ripristino della strada che dai Ripari di Giobbe va verso sud e scende verso il Peticcio, rendendola agibile sempre, in quanto strada di interesse storico, paesaggistico e turistico. Detta strada è un tratto della pista ciclopedonale prevista a nord di Ortona. Il finanziamento regionale potrebbe, inoltre, essere utilizzato per ristrutturare la ex scuola in Contrada Foro, che potrebbe diventare sede delle due riserve, Centro di Educazione Ambientale e struttura di appoggio per le colonie estive per ragazzi.
Bisogna attivarsi al più presto redigendo i progetti, per dare seguito a quanto deliberato più volte dal Consiglio comunale (delibere consiliari n. 27 del 22/3/2010, n. 45 del 13/9/2013 e la delibera del novembre scorso che destina la scuola del Foro a sede del centro di educazione ambientale comunale) e finanziare gli interventi con i fondi regionali finalizzati. Questo ci permetterà di preservare le due riserve dall’incuria e dalla scarsa manutenzione, che spesso favoriscono la nascita di discariche abusive di materiali pericolosi e di incendi, di monitorare le falesie delle coste a nord e a sud di Ortona, particolarmente fragili, al fine di prevenire movimenti franosi, di monitorare i canali di scolo delle acque meteoriche e di raccolta esistenti, che versano nel degrado più assoluto e di monitorare la fauna selvatica, con particolare riferimento ai cinghiali.
Non approfittare di questa occasione vuol dire rinnegare fino in fondo l’impegno verso la tutela e la salvaguardia del nostro territorio e abbandonare del tutto l’idea di un turismo ecosostenibile in un territorio in cui esistono tante particolarità di interesse paesaggistico, storico, ambientale e turistico che lo rendono unico nella costa teatina.
c.s. Patrizio Marino, Consigliere comunale di Ortona Democratica - Sel