Personaggio autentico, poliedrico, socievole e schietto.
Questo è il profilo dello speaker-disc.jokey Gianfranco Di Lizio. Uno di noi.
Sui social, a volte è molto critico nei confronti dei politici, non ingoia il fatto che la sua città regredisce ossia, non decolla nel settore del turismo e del commercio.
"La perdita della Bandiera Blu dequalifica l'immagine di una città a vocazione turistica.", sottolinea Gianfranco.
La sua meglio gioventù inizia con la pratica dell'atletica leggera, dove ottiene buoni piazzamenti nei Giochi della Gioventù, anche nelle fasi regionali e nazionali.
In seguito, viene affascinato dal mondo della musica ravvivando le discoteche con le sue performance di disc.jokey. Organizza insieme ad altri giovani emergenti dell'epoca, molte feste danzanti. Storico il party ai Ripari di Giobbe nel 1990 con 3.000 presenze.
Il feeling con il microfono, lo conduce nel palasport ortonese nel ruolo di speaker. L'Impavida degli anni 80 militante nella massima serie viene raccontata in diretta, anche nelle partite in trasferta dalla voce di Gianfranco Di Lizio.
Non c'erano i telefonini, internet ed i social. Il collegamento tramite le antenne di Radio Mare, era un evento d'altri tempi.
I tifosi erano tutti " incollati "alle radioline tascabili.
Le sue interpretazioni originali nel presentare la squadra dell'Impavida hanno un'efficacia unica sulla tifoseria dei "Dragoni". Il linguaggio semplice, autentico, pieno di vigore è una prerogativa positiva dell'uomo simbol dell'evento sportivo.
L'immagine di Gianfranco Di Lizio è naturale, cristallina, tipica dell'ortonesità. L'amore verso la sua città è viscerale. Le vittorie lo esaltano, le sconfitte gli mordono il fegato. Ma Gianfranco è sempre lì, in quella postazione da speaker nel palasport .
La voce dello sport ortonese non si smentisce.
Ecco l'intervista realizzata con la collaborazione del cineoperatore Umberto Nacchia. Ascoltiamolo...