Conferenza stampa con accuse pesanti dei due assessori rimossi dalla Giunta Comunale dal Vice Sindaco Luigi Menicucci.
" Si è trattato di un atto di una cattiveria assoluta, gratuita e senza senso che non ha portato vantaggi a nessuno e di cui non c'è traccia nella memoria storica della città ", ha esordito Tommaso D'Anchini ex assessore alle manifestazioni, " le modalità ed il motivo per cui siamo stati allontanati è una diversità del nostro modus operandi, non in linea con quella del padrone ".
Un modo di amministrare " il nostro " secondo D'Anchini, molto diverso " abbiamo provato in tutte le occasioni a rappresentare la nostra diversità costruttiva all'interno della Giunta e questo è stato un elemento che ha portato alla nostra estromissione".
D'Anchini poi ha messo in evidenza la confusione sulle modalità della sua revoca da assessore, il cui atto è stato redatto dopo che era stato già convocato alla riunione di giunta.
L'ex assessore conferma che tutto è partito dal fatto di non aver accettato una disposizione ( direttiva ) che definisce " frutto dello strapotere di cui è intriso il vice sindaco Luigi Menicucci ".
I due ex assessori invitano la giunta a non adottare decisioni perchè in questo momento possono operare tranquillamente solo i dirigenti, anche perchè D'Anchini e De Iure hanno dato mandato ad un pool di legali di prendere iniziative contro il provvedimento che a loro dire è illegittimo in quanto il vice sindaco non può adottatre tali provvedimenti e quindi gli atti prodotti dalla giunta successivamente alla loro estromissione sono da considerarsi nulli.
D'Anchini conclude affermando che è assurdo ed inspiegabile " pavoneggiarsi dietro chi sa quali risultati raggiunti in quest'ultimo periodo".
" Riteniamo che l'unica cosa sensata " afferma ancora D'Anchini, " sarebbe di chiedere scusa ai cittadini per tutto quello che abbiamo fatto e non fatto e per il comportamento che questa amministrazione ha avuto nei confronti della popolazione e per la delusione che abbiamo prodotto".
Per quello che li riguarda i due ex assessori si ritengono soddisfatti "perchè con la nostra estromissione" affermano "si pone un confine tra il nostro modus operandi ed il loro, abbiamo rifiutato ordini ed imposizioni dal padrone ed è per questo che siamo stati cacciati".
I due ex assessori hanno rappresentato tutte le difficoltà quotidiane con cui si dovevano confrontare durante le riunioni di giunta una vera e propria palude.
D'Anchini è rimasto molto rammaricato dal silenzio sulla vicenda del gruppo del Partito Democratico e del suo commissario Camillo D'Alessandro ed ha annunciato di voler continuare il suo impegno sostenuto dalle tante attestazioni di stima ricevute.
Domenico De Iure ha ripercorso le vicissitudini politiche dell'amministrazione guidata dal sindaco D'Ottavio che nel 2012 è stato eletto con il 75% dei consensi.
L'amministrazione, secondo De Iure, in questi anni è stata tenuta sempre sotto costante ricatto sempre dagli stessi personaggi tra cui il " padrone " l'attuale vice sindaco Luigi Menicucci, " artecife insieme ad altri consiglieri della prima crisi di giunta ".
De Iure ha evidenziato il suo modo di operare dentro l'amministrazione fatta di azioni concrete e tenaci che hanno a suo dire portato a dei risultati.
"Questo modo di fare concreto e quotidiano ", ha affermato, " probabilmente dava e dà fastidio a qualcuno".
De Iure contesta il fatto che il vice sindaco possa revocare un assessore in quanto a suo dire tale potere è di sola competenza del sindaco.
Le motivazioni dell'atto di revoca mi lasciano interdetto non avendo parole per commentarle .
L'ex assessore ha anche dichiarato di aver ricevuto tanta solidarietà da politici e persino dal prefetto.
De Iure ha poi concluso elencando tutte le opere fatte, quelle in esecuzione e quelle in cantiere che è riuscito a portare avanti nonostante il suo modo di operare sia stato costantemente boicottato da chi poi lo ha estromesso insieme a D'Anchini dalla giunta comunale.
Anche De Iure ha dichiarati di voler continuare l'impegno politico ma mai più con gli attuali inquilni di palazzo di città.