La Tombesi 2018/2019 ripartirà da un nucleo forte, composto dai quattro brasiliani che hanno trascinato la squadra alla storica conquista della serie A2. L'ultima conferma è quella di Rafael Adami, il roccioso difensore arrivato quasi per caso, la scorsa estate, ma rivelatosi una pedina fondamentale nel corso del passato campionato di B. Sempre efficace e attento dietro, bravo a trasformare in rete le occasioni che gli si sono presentate in avanti, Rafa è stato uno degli elementi più utilizzati da mister Morena, ed è logico che anche da lui la società sia voluta ripartire in vista di una stagione difficile, ma anche stimolante e piena di novità per tutto l'ambiente ortonese:
"Io e mia moglie non siamo neanche tornati in Brasile, ma abbiamo deciso di trascorrere l'estate a Ortona, tanto per far capire quanto ci siamo trovati bene non solo con la società, ma anche con l'intera cittadina. Sono legatissimo a Ortona e alla sua gente e non potevo quindi desiderare niente di meglio che di rimanere qui. La serietà e l'ambizione sono le caratteristiche della Tombesi, e sia io che i miei compagni siamo rimasti non solo perché ci siamo trovati bene qui, ma anche perché il presidente e tutto il suo staff vogliono fare bene pure in A2 e non limitarsi al ruolo di comparse. Sono molto felice che i miei compagni e amici Silveira, Piovesan e Pizzo siano rimasti, anche per il rapporto che abbiamo fuori dal campo, con le rispettive famiglie. A noi si è aggiunto un altro brasiliano, Diego Burato, che non conosco personalmente ma che ho affrontato più volte da avversario e conosco, come tutti, il suo valore... poi, dovunque è stato ha sempre vinto, quindi mi auguro possa continuare a farlo anche qui a Ortona. Ho già avuto modo di incontrare mister Ricci qualche settimana fa e ne ho ricavato un'ottima impressione. Personalmente ero molto legato a mister Morena, anche da un punto di vista umano, ma sono sicuro che con un tecnico così bravo ed esperto la Tombesi potrà continuare il suo percorso di crescita e puntare ad un'altra stagione da protagonisti!".
GIUSEPPE MROZEK