IL SINDACO CASTIGLIONE E L'EUFORIA TRISTE DI UN FALLIMENTO

RABOTTINI-SORGETTI E LUIGI POLIDORO NON POTENDO ESIBIRE NESSUNA REALIZZAZIONE DELLA MAGGIORANZA SI STRAPPANO LE VESTI PER CREARE CONFUSIONE

28/05/2019
Politica
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Il sindaco Castiglione e l’euforia triste di un fallimento

Una buona e utile amministrazione comunale si costruisce sui fatti, sulle opere pubbliche realizzate, sui conti in ordine, su uffici efficienti, su rapidi interventi tecnici, sull’aiuto dato alle persone e famiglie in difficoltà.

L’amministrazione Castiglione, invece, si euforizza sugli insuccessi, i consiglieri amici del sindaco addirittura si elettrizzano nel cercare di addossare ad altri colpe solo attribuibili ai giornalieri pastrocchi di giunta e sindaco.

Negli ultimi giorni hanno anellato un record di insuccessi da far girare la testa.

Ma l’evento, anche se marginale, che io reputo odioso e spia di un atteggiamento “padronale” di una istituzione pubblica come il Comune, è l’aver cacciato un cittadino - la presidente del Consiglio comunale Rabottini se ne fa pure un vanto - che era entrato nell’Aula consiliare per ascoltare un argomento di interesse pubblico. Poi alle mie parole di difesa della malcapitata persona, e dopo aver ricordato che lo Statuto Comunale prevede addirittura che qualsiasi cittadino può, se lo desidera, essere presente anche alle riunioni della giunta, sono entrate in scena le “prefiche” del sindaco con la stessa Rabottini, i consiglieri Sorgetti e Luigi Polidoro che si strappano le vesti per creare confusione dove invece è tutto fin troppo chiaro.

Rabottini, Sorgetti e Luigi Polidoro si sono lanciati contro di me per coprire il vuoto amministrativo in cui sono sprofondati. Loro come gli altri consiglieri di maggioranza, giunta e sindaco, tanto prodighi a magnificare le loro azioni, invece fanno finta di non ascoltare e non rispondono alle mie domande che sono relative alla città che loro dovrebbero amministrare non nei comunicati stampa che ogni giorno raccontano di come sono bravi. 


Finora non hanno dato una risposta a queste semplici domande: Come pensano di arginare i debiti del Comune? Che cosa accade alle gallerie e alle aree litoranee che franano? Quando riaprirà, se riaprirà l’intera ciclopedonale? A che proposito si sono raddoppiati lo stipendio? Perché i fiumi sono inquinati e le discariche pullulano? Quando finirà il balletto degli assessori ? Come stanno le nostre cantine sociali? Perché non si inaugurano le opere fatte a punta Ferruccio e Ripari di Giobbe? Come saranno sistemate strade, cimitero e area portuale? Chi controlla gli appalti e la correttezza dei lavori? Come sono fatti i bandi comunali? Chi verifica i fondi del Piano sociale e come vengono assegnati? Perché le località balneari sono lasciate in triste e pericoloso abbandono? 


La lista è ancora lunga. Ma non ho mai ottenuto una risposta su un mio solo interrogativo, il mutismo in Aula della maggioranza è imbarazzante nonostante il loro stipendio sia raddoppiato.

Silenzio per non disturbare il manovratore e i tanti altri piccoli manovratori che attecchiscono attorno alla pubblica amministrazione di Ortona.

Concludo con una ultima domanda che pongo da un anno: perché nessuno dei consiglieri di maggioranza, quindi anche Sorgetti e Luigi Polidori e la presidente Rabottini, non firmano (basterebbe un sola firma unita alle sei che già ci sono dei consiglieri di opposizione) per dar vita alla “Commissione di Inchiesta” comunale per capire chi ha creato la montagna di debiti, e con quali responsabilità, connivenze e incapacità. Debiti di milioni di euro che hanno ipotecato la città e il futuro di molte persone compreso i giovani.

Rabottini, Sorgetti e Luigi Polidoro non abbiano timori a mettere una firma, magari potrebbero dare alla città un motivo di dibattito serio: perché a pagare gli errori altrui sono i poveri cittadini di Ortona, che la Presidente del Consiglio caccia poi pure dall’Aula Civica.

PEPPINO POLIDORI  CS

 

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