Il viaggio nel passato è continuato con l’autore Marcello Simoni, ultimo autore salito sul palco al calare della sera del 23 giugno in chiusura della rassegna Giallo di sera a Ortona.
Marcello Simoni si è raccontato da prima del suo esordio letterario, quando laureato in Lettere è stato archeologo e bibliotecario, pubblicando diversi saggi storici per la rivista specialistica Analecta Pomposiana. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo “Il mercante di libri maledetti” (Newton Compton) che ha raggiunto il 2º posto nella classifica dei libri più venduti in Italia. È il vincitore del Premio Bancarella 2012 e del premio Lizza d'oro con “L'isola dei monaci senza nome” (Newton Compton) nel 2013. Il 2 luglio 2015 ha pubblicato “L'abbazia dei cento delitti” (Newton Compton) romanzo primo in classifica che ha raggiunto un milione di copie.
Nell’intervista con Romano De Marco, Marcello Simoni ha raccontato del suo legame all'abbazia di Pomposa alla quale ha dedicato tante delle sue ricerche con articolare attenzione agli affreschi medievali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e dell'Apocalisse. Un luogo nel quale, ha confidato al pubblico di Giallo di sera a Ortona, ha deciso anche di sposarsi. Parlando dei suoi esordi ha ricordato il suo primo romanzo “Il mercante di libri maledetti”: un thriller medievale che ruota intorno alla figura di Ignazio da Toledo, mercante di reliquie mozarabo e a uno sfuggente manoscritto intitolato Uter Ventorum. Il protagonista nato dalla sua penna è al centro anche del romanzo uscito nel 2012 “La biblioteca perduta dell'alchimista” e di “Rex Deus. L'armata del diavolo”, un ebook a puntate poi pubblicato in cartaceo con il titolo “L'isola dei monaci senza nome”. Il grande successo della “Segretum Saga”, ambientata nel XV secolo tra Firenze e stavolta Ravenna, è stato raccontato da Simoni ripercorrendo la fase di documentazione. Per lui infatti, documentarsi equivale a vere e proprie indagini archeologiche alla scoperta di quello che ancora non conosciamo di tante città. Simoni, nella presentazione, si è soffermato su un altro personaggio che da sempre cattura l’attenzione: la Monaca di Monza. Il suo nome era suor Virginia de Leyva ed è presente in “La prigione della monaca senza volto” (Einaudi). In questo romanzo torna l’inquisitore illuminista Girolamo Svampa coinvolto nell’indagine su due enigmi: uno riguarda il cadavere pietrificato di una religiosa e l’altro una monaca murata in una cripta per aver commesso crimini innominabili. La rigorosa documentazione storica, numerosi protagonisti e colpi di scena sono i punti di forza dei libri di Marcello Simoni che si muove nelle epoche passate con grande passione. Quella stessa passione che, alla domanda di De Marco se mai scriverebbe un romanzo ambientato nell’attualità, gli ha fatto rispondere di preferire lo storico finché potrà.
Marcello Simoni miscela la Storia, l’avventura, il giallo, il noir e la finzione come un alchimista e anche raccontandosi a Giallo di sera a Ortona ha condotto il pubblico tra biblioteche perdute, abbazie peccaminose e labirinti ai confini del mondo con la sapienza di uno storico e con lo stile di un autore di best seller tradotto in venti paesi.