OLTRE AL DANNO, LA BEFFA: LA ZONA DI CALDARI ESCLUSA DAI BENEFICI GOVERNATIVI PER LE “ZONE ROSSE”COVID 19.

21/05/2020
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Come è noto il Governo,all’art.112 dell’ultimo decreto Rilancio, ha previsto uno stanziamento finanziario di 200 milioni di euro per i Comuni che, a seguito del Covid 19, hanno vissuto la difficile e drammatica condizione della Zona Rossa.

Per ciò che riguarda l’Abruzzo i comuni interessati, per i quali è stato decretato, dalla Regione, la condizione di “zona rossa” dovrebbero essere: Bisenti, Arsita, Montefino, Elice, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Picciano, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona, Penne e Caldari di Ortona. Però la norma prevede che i Comuni per poter accedere ai finanziamenti, previsti dal Decreto, devono aver avuto la condizione di “sorvegliati speciali”per almeno 30 giorni.

Ebbene, questo requisito indispensabile riduce a soli 6 comuni abruzzesi quelli che potranno beneficiare dei fondi previsti. Mentre saranno “tagliati”fuori i comuni di Picciano, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona, Penne e Caldari di Ortona. Molte comunità e territori sono stati esclusi per pochissimi giorni.

Ovviamente è una situazione che non si può assolutamente accettare, perché contro ogni buona logica e danneggia pesantemente territori come, Ortona e Caldari, particolarmente colpiti dalla pandemia Covid 19 e che hanno estremo bisogno di interventi economici di sostegno da parte dello Stato.

I sindaci dell’area vestina del Pescarese ed il Consigliere Regionale Guerino Testa hanno denunciato quanto accaduto parlando di “ingiustizia”e di “decisione priva di ogni logica” chiedendo un intervento correttivo allo stesso Presidente del Consiglio Conte.

Correzione più che mai necessaria,che potrà avvenire in sede di conversione parlamentare del Decreto Rilancio

.Di qui l’appello ai parlamentari abruzzesi, in particolare a quelli della maggioranza governativa, di PD, Movimento Cinque Stelle ed Italia Viva affinché presentino, al più presto, un emendamento correttivo all’art.112.

Intanto, però, se anche il Comune di Ortona si unisse al coro di protesta delle altre amministrazioni comunali interessate sarebbe un fatto estremamente positivo. Non possiamo pretendere che siano gli altri a difendere le nostre buone ragioni.

 

Nicola Primavera

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