CASTIGLIONE FA LA VOCE GROSSA CON ME MA SBAGLIA DI GROSSO
Il sindaco Castiglione sbaglia di grosso nel fare la voce grossa con me. Sbaglia per due ragioni. Andiamo con ordine.
Primo: si parla solo ora del mega progetto edilizio che fa capo all’imprenditore Walter Tosto in quanto il sottoscritto ha condiviso le informazioni trapelate negli ultimi istanti dello scorso Consiglio Comunale, mentre se fosse stato per Castiglione lo avrebbe ancora ben tenuto nascosto nel suo cassetto. Nessuno finora ne avrebbe capito la portata, il perché di queste decisioni, le osservazioni, le bocciature e l’impatto edilizio su una zona di particolare impegno urbanistico. Della faccenda sapevano lui e suoi ossequiosi fedelissimi così come dell’ampiezza del progetto, della sua rilevanza, delle ipotesi progettuali e a chi fanno capo. Tanto che l’argomento è stato presentato per ultimo e a sorpresa all’una di notte. Con la consigliera Simonetta Schiazza abbiamo deciso di andare via perché non era né l’ora tantomeno il modo di affrontare un argomento del genere. Ma la cosa non è affatto una novità.
In questi anni ciò che infastidisce il politico di lungo corso Leo Castiglione - che da 18 anni se ne sta in Comune un vero record di presenza - è il fatto che per la prima volta si scoprono per tempo gli atti compiuti all’insaputa di Ortona e dei suoi cittadini. Se in questi tre anni ci sono state questioni portate alla luce lo si deve al ruolo di controllo e di verifica svolto da me e da alcuni consiglieri di opposizione.
Il sindaco con i suoi accoliti fanno finta ogni volta di strapparsi le vesti, si abbandonano ai soliti schiamazzi per non dire una semplice verità: decidono cose nascondendole agli stessi Ortonesi.
Non hanno illustrato cifre, hanno preso decisioni che andavano rese note, hanno messo in atto una macchina del silenzio spinta molto oltre i confini di riservatezza istituzionale.
Questo il problema del sindaco, della sua giunta e maggioranza.
Le decisioni che riguardano Ortona e gli interessi di tutti vanno spiegate, illustrate e cambiate se c’è necessità di farlo. Che sia il Piano regolatore e i progetti presentati, che siano le spese per manifestazioni senza le puntuali rendicontazioni - chieste ora anche dai Revisori dei Conti - . Che siano gli appalti, che siano i mutui della Cassa Depositi e Prestiti allungando i debiti dei cittadini non si sa per fare cosa, che siano gli aumenti di tasse che pesano sulle tasche delle famiglie. E ancora, hanno deciso la distribuzione di denaro pubblico, la gestione della Casa di Riposo nel più completo silenzio.
Volevano far passare sotto silenzio tutto, ma non è accaduto. Castiglione e i suoi devono mettersi bene in testa che sono denari pubblici e impegni pubblici non delle loro case e intendimenti politici personali.
Lo stesso progetto di Walter Tosto, in cui ora Castiglione nei suoi giri e ripensamenti è inciampato, spiega bene il metodo che usa, ossia solo lui sa di che cosa si tratta. E quando prevede di rimandare tutto a “FUTURA CONCERTAZIONE” dovrebbe dire il perché visto che adesso si sta discutendo il Piano Regolatore, COSA DOBBIAMO ASPETTARE PER POTER RECUPERARE QUELL’AREA.
A tal proposito, ho proposto di discuterne pubblicamente, ma il sindaco invece di accettare la massima trasparenza fa la voce arrogante con una sua strafottente risposta. Non deve certo spiegare a me, ma alla città cosa ha combinato in questi anni e perché sfugge dal confronto.
Perché devono essere tre consiglieri di opposizione a raccogliere le firme per far tenere dei Consigli Comunali in un momento in cui Ortona era in pieno caos di emergenza sanitaria ed economica. Castiglione si autoproclama il miglior sindaco che Ortona abbia avuto.
La realtà ci dice che non ha combinato nulla, che ha inserito nella sua giunta suoi ex avversari che seguendo le sue orme hanno appreso la sua stessa arte di far finta di nulla e farsi i loro caminetti privati, ma lo fanno in Comune.
Potrebbe bastare ma c’è il secondo punto per il quale Castiglione sbaglia a fare la voce grossa con me, in primo luogo perché sono un avvocato che ha per severa abitudine professionale lo studio dei documenti e degli atti e per questo i fatti che riferisco ai cittadini sono chiari, concreti e documentati; quindi darmi del “DISONESTO” facendo in modo che la cosa risuoni ovunque, senza calcolare la gravità della sua affermazione che travalica di molto la dialettica politica, è davvero un atteggiamento che non si addice ad un primo cittadino che ha il dovere di spiegare cosa fa sia in Consiglio Comunale, sia alla città; in merito all’appellativo che mi rivolge ne risponderà nell’aula, ma non in quella del Comune.
PEPPINO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE DI ORTONA CS
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