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28 dicembre: L'imperativo resta sempre lo stesso: non dimenticare

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Ieri, in una Sala Eden gremita di autorità, appassionati, ricercatori, giornalisti e tantissimi cittadini è stato presentato il nuovo libro dell'avvocato Andrea di Marco.

"Assolutamente resistere" è il suggestivo titolo di quest'ultima fatica letteraria che ripercorre attraverso una documentazione precisa scrupolosa quello che fu il punto di vista tedesco durante la terribile Battaglia di Ortona ed appunto l'ordine tassativo di non cedere terreno per nessuna ragione.

Apre l'evento il primo cittadino il Sindaco Vincenzo D'Ottavio che dà il benvenuto alle autorità intervenute ed in particolar modo, al Colonnello Oel George, Addetto della Difesa della Repubblica Federale di Germania e a Hazleton Charles Mark, Addetto Difesa del Canada. Il primo cittadino complimentandosi con lo scrittore dell'opera, ha espresso quanto sia importante ancora oggi ricercare in tutte le direzioni le verità che portarono quella guerra proprio nelle case degli ortonesi.

Di seguito, l'operatore Rai e corrispondente di guerra Sebastiano Nino Fezza introduce il documentario realizzato nel 1978 "La battaglia di Ortona" e fino a stasera inedito. Il documentario si divide in due filoni che si intersecano: una parte tecnica che spiega le azioni militari che portarono alla presa di Ortona, curata dal Colonnello Ficociello ed una nel quale si ascoltano le testimonianze dei vari civili coinvolti loro malgrado nella terribile battaglia.Particolarmente emozionante è la parte dei racconti proprio di questi civili, si ascoltano le testimonianze di Rocco Gentile, di Don Antonio Politi, Annamaria Berardi, di Stefano Durante, nonche è la più straziante ed emozionante di tutte e cioè quella del signor Primavera, unico superstite del crollo del Villino Primavera, perchè non presente, nella quale persero la vita tutti i componenti della sua famiglia.

Alla fine del documentario ha preso la parola Gaetano Basti editore del libro e poi in seguito lo stesso autore Di Marco. L'avvocato Andrea di Marco, ha spiegato nel dettaglio lo sviluppo del lavoro svolto, che partire dalle sua passione per gli eventi bellici ed ovviamente ancora di più per quelle accaduti nella nostre zone.

Prima di cominciare però con la presentazione propria del lavoro letterario, Andrea sottolinea con intelligenza che in tutte le manifestazioni nel quale il nucleo centrale dell'avvenimento si sofferma sulla Battaglia di Ortona le sale si riempiono moltissimo, e questo proprio a testimonianza del fatto che tutti gli ortonesi hanno nella propria storia familiare un ricordo legato proprio a quei tragici avvenimenti. Andrea di Marco ha tradotto dal tedesco diari personali, relazioni di servizio, dispacci e rapporti di combattimento, in maniera precisa e scrupolosa non mancando peraltro di mettere in risalto quelli che erano i sentimenti stessi dei soldati tedeschi, che seppur dalla parte sbagliata della barricata erano pur sempre ragazzi che avevano, troppo spesso, non più di venti anni.

È venuto fuori un lavoro eccellente, che mostra la spietata efficacia della macchina bellica tedesca ed in particolar modo la tenacia dei paracadutisti tedeschi e le sofferenze e i sentimenti provati da quelle giovani vite spediti nella fornace della guerra a migliaia di kilometri dalle proprie famiglie a combattere per un fanatismo allucinato. Un fanatismo della quale Ortona e la sua popolazione ne fu la vittima più martoriata ed innocente. Oggi a settant'anni da quei tragici giorni, l'imperativo resta sempre lo stesso: non dimenticare. 

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