«La notizia più vera è che per la prima volta, dopo dieci anni, un ministro della Salute dice che l'Abruzzo sta per uscire da commissariamento, confermando, peraltro, che la questione della riorganizzazione dei punti nascita è propedeutica all'uscita dal commissariamento. In molti, accecati da tale questione, però, non hanno capito l' importanza di quelle dichiarazioni». Così l'assessore regionale alla Sanità , Silvio Paolucci, a margine di una conferenza stampa a Pescara, interviene sulla polemica relativa alla chiusura dei punti nascita (video... e video...) dopo le parole del ministro.
Beatrice Lorenzin, nel corso di un incontro a Rivisondoli (leggi...), aveva affermato: "... la deroga si può dare, dipende soprattutto dalle condizioni morfologiche territoriali. Però, un conto è se un punto nascita ne fa 490 al posto di 500, un conto se ne fa 200. È veramente pericoloso, tanto vale partorire a casa con l'ostetrica. Per me non c'è la possibilità di riaprire il discorso, è una responsabilità che si prende la Regione in base ai numeri e al contesto".
Secondo Paolucci, parlando di "responsabilità ", il ministro intendeva che "se succede qualcosa la responsabilità è della Regione". In altre parole, a detta dell'assessore, si riferiva alla "responsabilità della Regione sulla sicurezza del percorso nascita". "Il ministro - sottolinea Paolucci - ha ribadito quali sono i parametri ed ha affermato che noi dobbiamo giocarcela sulla sicurezza".
Più che di chiusura Paolucci preferisce parlare di "riorganizzazione". D'altronde, "lo ha detto anche il ministro: non si tratta di andare in un luogo caro - osserva l'assessore - si tratta di andare in un luogo sicuro. Quando Lorenzin ha detto che l'Abruzzo sta per uscire dal commissariamento, ha parlato di quattro punti, che sono quelli su cui noi stiamo lavorando, tra cui proprio la riorganizzazione dei punti nascita".