Sono 1.718 gli infortuni agricoli che si sono verificati in Abruzzo nel 2014: ben 132 in meno rispetto al 2013, 209 in meno rispetto al 2012 e 453 in meno rispetto al 2010. E’ il dato emerso in occasione dell’incontro “Coltivare salute e sicurezza nell’attività agricola” che, promosso da Coldiretti Chieti si è svolto ieri sera 22 ottobre a Palazzo Corvo di Ortona, nella sede dell’enoteca regionale alla presenza del presidente di Coldiretti Chieti Sandro Polidoro, del direttore Gabriel Battistelli e degli assessori regionali alle politiche agricole Dino Pepe e alla sanità Silvio Paolucci.
Un incontro per fare il punto su uno dei problemi più sentiti dal mondo agricolo con l’obiettivo di continuare nell’opera di sensibilizzazione avviata da Coldiretti – anche con appositi corsi di formazione - sull’importanza della prevenzione degli incidenti e degli infortuni in agricoltura. Infortuni che, dati forniti nel corso dell’incontro, per il settore agricolo mostrano i primi segni di una inversione di tendenza, registrando negli ultimi 5 anni un “calo” progressivo del 12%. Anche se la provincia di Chieti resta la più alta per il numero di vittime se si pensa che, nel 2013 (ultimi dati ufficiali), sono stati denunciati in Abruzzo 1.840 infortuni in agricoltura e che la provincia con il più alto numero di vittime è Chieti (824) seguita da Teramo (418), Pescara (307) e L’Aquila (290).
«Mai come oggi è fondamentale parlare di sicurezza in agricoltura – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Chieti Sandro Polidoro – il settore primario resta uno dei settori con il più alto numero di infortuni ma si assiste, fortunatamente, ad un cambiamento culturale e ad una maggiore attenzione verso la prevenzione. La Coldiretti affianca questa importante presa di coscienza e, attraverso questi incontri territoriali, vuole accompagnare le imprese in un percorso di ammodernamento e messa in sicurezza».
Tantissimi gli imprenditori agricoli che hanno affollato la sala dell’enoteca per l’incontro, ma anche tanti addetti ai lavori, funzionari e dirigenti pubblici.
«Molto si è fatto ma molto è ancora da fare» - ha evidenziato il direttore di Chieti Gabriel Battistelli. «Malgrado il sensibile calo degli infortuni denunciati continuano ad esserci in questo settore ancora troppi incidenti gravi e sono in aumento le malattie professionali. Per Coldiretti – ha aggiunto Battistelli – Le principali priorità da affrontare sono la necessità di una normativa specifica che tenga conto delle peculiarità di un settore già ingolfato dalla burocrazia e l’esigenza di contributi mirati che riescano a supportare le imprese nell’importante processo di adeguamento delle macchine. Da parte nostra, continueremo nell’opera di sensibilizzazione degli operatori agricoli, che comunque sta dando ottimi risultati in termini di nuova cultura e nuova sensibilità».
Imperativo da cui sono scaturiti gli interventi tecnici di Luca Di Giandomenico, che ha ribadito la necessità, vista la complessità del settore agricolo, di una normativa specifica che tenga conto delle diverse problematiche e riesca ad aumentare il livello di sicurezza delle aziende, e di Fabio Di Pietro dell’ufficio programmazione fondi strutturali ha illustrato le principali novità contenute nella politica comunitaria di sviluppo rurale 2014-2020 con riferimento alle misure per gli investimenti per nuovi macchinari dotate di tutti i requisiti per garantire un elevato standard di sicurezza del lavoro.
A conclusione dell’incontro, Coldiretti ha inoltre consegnato ai due assessori presenti un documento di modifica della normativa nazionale sui dispositivi di protezione in caso di capovolgimento del trattore chiedendo di introdurre, come ha evidenziato il presidente Polidoro, “regole specifiche per salvaguardare le coltivazioni a tendone e gli uliveti a globo caratteristici della provincia di Chieti” su cui i due assessori hanno assicurato si faranno portavoce nella conferenza Stato-Regioni. Paolucci ha inoltre evidenziato il lavoro che la Regione sta portando avanti in tema di sicurezza e di formazione nelle scuole mentre Pepe si è soffermato relazionando sullo stato dell’arte del Piano di sviluppo rurale ricordando che le nuove priorità delle imprese sono “aggregazione, multifunzionalità e agricoltura sociale” ed annunciando che entro la fine dell’anno il Psr sarà approvato dall’Ue e partiranno anche i bandi, primo fra tutti quello di “Primo insediamento” rivolto ai giovani con meno di 40 anni.