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CERIMONIA DI RIAPERTURA DELLA PINACOTECA "CASCELLA"

ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE E DELLE AUTORITA' CIVILI E MILITARI

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Come preannunciato in una conferenza stampa il 16 dicembre scorso, il 19 dicembre 2015 al terzo piano di Palazzo Farnese di Ortona, dopo 15 anni di forzata chiusura per motivi legati al restauro del palazzo stesso, è stata riaperta alla pubblica fruizione la Pinacoteca Cascella.

Alla cerimonia tenutasi in una affollatissima sala " Margarita D'Austria", sempre di Palazzo Farnese sono intervenuti: il Sindaco di Ortona Vincenzo D'Ottavio, il presidente della Giunta Regionale D'Abruzzo Luciano D'Alfonso, il presidente dell'Istituzione Palazzo Farnese Aldo D'Anastasio, l'autore del libro su Basilio Cascella Franco di Tizio, il presidente della Fondazione Musei Civici Loreto Aprutino Vincenzo De Pompeis.

Il Sindaco D'ottavio ha espresso la sua grande soddisfazione perchè dopo 15 anni finalmente si può ridare la luce ai tanti capolavori delle cinque generazioni dei Cascella, e tutti ne potranno apprezzare il grande valore artistico.

Il Sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito, lavorando alacremente per la riapertura della pinacoteca, ed ha annunciato che la stessa "rimarrà sempre aperta e si è già predisposto un servizio che possa aiutare a fruire sia Palazzo Farnese che la pinacoteca".

Il Presidente della Regione Luciano D'Alfonso ha parlato dell'importanza della Pinacorteca in una città, perchè in essa si conserva il bello della città e non sarebbe immaginabile "una città come Ortona protesa verso il futuro, lo sviluppo e la crescita se non avesse un luogo dove si coltiva la bellezza della città". Si è soffermato sul concetto di bellezza e sull'importanza per l'Abruzzo di Basilio Cascella.

Ha annunciato che lunedì 21 dicembre la Regione stanzierà dei fondi per l'istituto Tostiano di Ortona ed ha concluso invitando a darsi da fare nel promuovere la cultura.

Aldo D'Anastasio presidente dell'Istituzione Palazzo Farnese ha messo in evidenza che Ortona ha 5 musei: il Museo Tostiano, il Museo della Battaglia, Palazzo Farnese, Museo ex Libris e Museo diocesano e 3 biblioteche: Biblioteca Comunale, Biblioteca del Mare e Bibliteca diocesana.

Se si curasse e valorizzasse pienamente questo inestimabile patrimonio ci sarebbero delle notevoli ricadute economiche per Ortona.

Franco di Tizio, autore del libro su Basilio Cascella, ha parlato della vita del capostipite artistico della famiglia Cascella con dovizia di particolari, ripercorrendo tutte le attività della sua vita. Una vita,  quella di Basilio, trascorsa tra Ortona, Napoli, Milano, Pescara e Roma. Basilio Cascella è stato anche Deputato al Parlamento italiano dal 1929 al 1934.

Franco Di Tizio ha lamentato lo stato di abbandono in cui vresa la tomba dove sono sepolti Basilio, Tommaso,Pietro ed altri familiari nel cimitero di Pescara San Silvestro e si è appellato al Presidente della Regione affinchè dei personaggi così importanti della cultura italiana siano trattati in modo onorevole.

Di Tizio ha denunciato anche lo stato di abbandono e chiusura in cui versa il Museo Cascella di Pescara. Il Presidente della Regione d'Alfonso, ha annunciato il suo interessamento sia per la tomba che per la risoluzione dei problemi del Museo Cascella.

Vincenzo De Pompeis presidente dei Musei Civici di Loreto Aprutino,  ha parlato della vita e delle opere di Tommaso e Michele Cascella figli di Basilio. I due artisti iniziarono la loro attività di pittori in tenera età sotto la guida del padre e da subito ebbero un buon successo.

I due ebbero una formazione non accademica ma il maestro è stato suo padre il quale è stato un maestro molto attento e rigoroso. Molto spesso papà Basilio li portava a dipingere all'aria aperta all'alba e al tramonto. Le ambientazioni dei dipinti erano quelle del pescarese ( il fiume, la pineta e il mare). I soggetti preferiti erano la natura, i boschi, scene della transumanza e paesaggi e le tecniche pittoriche usate oli su tela e pastelli. Le opere di Tommaso Cascella sono disseminate principalemnte in collezioni private.

Il professor De Pompeis ha concluso parlando della necessità di continuare a fare ricerca, foemazione e divulgazione e della necessità di rendere vivi i musei.

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