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Piano Regionale Gestione Rifiuti. Mazzocca: "No a strumentalizzazioni politiche e inceneritori"

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“I nuovi indirizzi politico-programmatici dettati dal nuovo esecutivo regionale per il comparto ambientale interessato non contemplano la realizzazione di un impianto di incenerimento con recupero energetico a chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti urbani. Pertanto la scelta della Regione Abruzzo è chiara e netta: NO AGLI INCENERITORI”.

Così in una nota il Sottosegretario Regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca, interviene sulle polemiche sollevate a proposito dello smaltimento dei rifiuti, chiarendo che “la Regione è interessata dalla Procedura di Infrazione 2015/2165 per il mancato adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) nei termini di sei anni previsti dalla normativa comunitaria (art. 30 Direttiva 2008/98/UE9). Ci siamo trovati a fare i conti con l’ennesima eredità di segno negativo della Giunta Chiodi: ricordo, a tal proposito, che il piano regionale rifiuti della Giunta di centro destra prevedeva l’installazione di un inceneritore proprio in Abruzzo. Senza contare che la legge n.36/2013 (sempre targata Chiodi) che ha introdotto l’Agenzia Unica Regionale (AGIR), era più una legge-cornice che una legge-quadro, alla quale si accompagnava un cronico disimpegno dal sostegno all’impiantistica pubblica e alle pratiche virtuose degli Enti Locali.

In merito a questa situazione, ci siamo trovati di fronte alla necessità di gestire una fase di emergenza che ci impone di collocare, in fase transitoria, una quota di rifiuti non altrimenti riciclabili, per i quali è necessario prospettare al Ministero dell’Ambiente soluzioni alternative alla proposta di realizzare un impianto di incenerimento in Abruzzo, pena l’imposizione di scelte che potrebbero essere imposte all’alto. Dunque da parte nostra non vi è stato alcun voltafaccia: la nostra posizione, inizialmente di deciso dissenso, proprio in virtù delle aperture effettuate dal Ministro dell’Ambiente Galletti relative ad elementi di sostanza (riconoscimento della valenza delle pianificazioni regionali e possibilità di stipulare accordi interregionali), è stata generata nell’esclusivo interesse della comunità, oltre che a suo beneficio, nonché improntata a criteri di sano realismo.

Con il Molise abbiamo ragionato su di una proposta condivisa inerente la possibilità di utilizzare l'attuale capacità (non potenziata: qualcuno dovrebbe cambiare il proprio alchimista!) dell’impianto ivi da tempo attivo e funzionante, per l’accoglimento delle idonee e necessarie frazioni di rifiuto di entrambe le Regioni. Siamo consci, dobbiamo tornare a sottolinearlo, che si tratta di una soluzione "tampone", estremamente limitata nel tempo e che non potrà prescindere dalla messa in atto delle attività da noi programmate, volte alla creazione di un sistema di reale 'economia circolare' e finalizzate a contenere al massimo la produzione di rifiuti.

Quanto alle polemiche ordite dai soliti agitatori sociali, va sottolineato che la nostra decisione non avvalora alcuna ‘transumanza dei rifiuti’ nè la 'politica reinserita in Italia dallo “Sblocca Italia'. Ricordo, a tal riguardo, che sono ancora pendenti due ricorsi alla Corte Costituzionale avverso lo 'Sblocca Italia' (artt. 37 e 38) avanzati dalla Regione Abruzzo su proposta del sottoscritto. Ricordo inoltre che il nuovo "piano regionale per la gestione dei rifiuti", non solo non è ‘fermo dal 2007’ ma prontamente aggiornato fin dal novembre 2014; soprattutto guarda proprio 'al recupero della materia prima e non all’incenerimento'.

Ribadisco che il nostro piano rifiuti, a differenza di quanto sostenuto dai nostri predecessori, elimina la previsione di un inceneritore. Sulla mia anima di storico sostenitore dello sviluppo sostenibile, poi, a parlare sono i fatti. Sull’anima 'ambientalista' di taluni storici figuri ci sarebbe molto da dire, mentre su quella della consigliera Marcozzi nulla so».

«E’ dunque giusto - conclude Mazzocca – sostenere, nel nostro caso, che l’incenerimento "possa essere una soluzione” seppur temporanea, connotata di un alto livello di realismo oltre che attualmente quanto meno opportuna per la nostra Regione. Ecco perché abbiamo manifestato il nostro apprezzamento, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per la possibilità di adottare una soluzione temporanea che ci consentirà di rimediare al tempo perso e procedere speditamente verso la creazione di un'economia circolare anche in Abruzzo, puntando decisamente su differenziazione spinta, compostaggio, riciclo; in definitiva, mettendo in atto tutte quelle attività finalizzate a contenere al massimo la produzione di rifiuti».

 

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