Sabato 13 Febbraio presso la sala consiliare del Comune di Ortona si è tenuta una conferenza stampa del Consigliere Regionale di Forza italia Mauro Febbo e del capogruppo nel consiglio Comunale di Ortona Tommaso Cieri dello stesso partito per ribadire ancora una volta le incongruenze ed i dubbi inerenti la procedura per i lavori di dragaggio al porto di Ortona.
Il consigliere Febbo ha dichiarato che nei giorni scorsi ha presentato una intepellanza
al presidente della Regione e assessore competente, con la quale si chiedono informazioni e spiegazioni sulla finalità del dragaggio del porto di Ortona, visto che il RUP, responsabile unico del procedimento, geom. Americo Di Nicolantonio, con una nota (Prot. n° 2476) ha smentito quanto da lui stesso sottoscritto nell'elaborato del progetto R3 Relazione Ambientale Valutazione di Assoggettabilità ? " Il consigliere Febbo chiede ancora nell'interpellanza "quando inizieranno e saranno completate le operazioni di dragaggio", considerato che il dragaggio dei fanghi B1 e B2 (che si trovano in gran parte sopra a quelli di classe A1 e A2) potranno iniziare solo dopo l'autorizzazione della nuova cassa di colmata da parte della Commissione VIA Nazionale Inoltre Febbo chiede se non era il caso di acquisire prima l'autorizzazione e poi procedere con la gara, l'aggiudicazione dei lavori e la realizzazione del dragaggio e della cassa di colmata, condivisa dalla cittadinanza e dagli operatore portuali. L'elaborato Relazione Ambientale Valutazione di Assoggettabilità – spiega Febbo - a pagina 10, recita: "I lavori di dragaggio dell'area portuale, in parte realizzati con l'attuale progetto dovrebbero, permettere l'ingresso in porto anche di imbarcazioni con stazza superiore a 14.000 tonnellate di stazza lorda, oggi impossibilitate ad accedervi a causa dei fondali ridotti per le correnti sottomarine (circa 7 metri all'imboccatura e 5 metri e 70 nelle banchine di Riva). Con la nota n° 2476 del 25 gennaio 2016 a firma dello stesso Di Nicolantonio, ha continuato Febbo, si scopre che il dragaggio non serve per "permettere l'ingresso in porto anche di imbarcazioni con stazza superiore a 14.000 tonnellate", in quanto al punto 1 lo stesso afferma che "nel porto di Ortona attraccano, con i fondali attuali, navi aventi stazza lorda ben superiore ai 14.000 t. - Il capogruppo Tommaso Cieri nel suo intervento tiene a porecisare che al punto 6 della stessa nota si scopre che "Il progetto definitivo dell'aggiudicatario prevede una cassa di colmata all'interno del porto, lato banchina di riva, di limitata capacità , conforme alle previsioni del PRP vigente che di quello in itinere. La suddetta opera sarà di conseguenza sottoposta a specifica procedura autorizzativa sul progetto definitivo . " Nonostante riteniamo che la questione della realizzazione di una vasca di colmata lato banchina di riva debba essere resa pubblica alla cittadinanza e agli operatori portuali continuano Febbo e Cieri - sono oltre 7 mesi che cercohiamo di far capire che la realizzazione di una vasca di colmata è una infrastruttura portuale la quale autorizzazione è di competenza della Commissione VIA Nazionale, come sottolineato nello stesso giudizio 2558 del 17 settembre 2015 dalla commissione VIA Regionale".
"Peraltro - spiegano Febbo e Cieri - oggi siamo costretti a tornare, dopo mesi e mesi di nostre sollecitazioni, a sottolineare ed evidenziare pubblicamente tutte queste contraddizioni e forti dubbi poiché siamo i primi a non volere perdere questi finanziamenti importanti per il lavori di dragaggio poiché sono somme importanti ottenute dal governo di centrodestra. Quindi ci aspettiamo di capire sia a livello normativo sia legislativo cosa è come intendono portare avanti questi lavori, soprattutto quelli inerenti la vasca di colmata, poiché vi sono ancora vistose incongruenze che attendono risposte".
"Pertanto - concludono Febbo e Cieri- la situazione si fa ancora più complicata alla luce della gara indetta dal Provveditorato alle Opere Pubbliche circa una superficie di dragaggio che, se appaltata, andrebbe a sovrapporsi all'area oggetto di appalto già definito per l' importo di € 500.000 aprendo a scenari kafkiani e imbarazzanti".