Il Museo della Battaglia di Ortona, come le altre istituzioni museali della città, ha aderito al progetto promosso dall'Amministrazione Comunale " I Giorni della Memoria " a ricordo di terribili eventi della Shoah.
La mostra è stata allestita presso il MU.BA. in Corso Garibaldi e rimarrà aperta fino al 27 Febbraio.
Si tratta di una esposizione di pannelli forniti dall'ANED ( Associazionale Nazionale Ex Deportati Politici), che aiuta a ripercorrere gli avvenimenti storici e le condizioni culturali ed ideologiche intercorsi tra la fine della Grande Guerra e l'avvento del Secondo Conflitto Mondiale che hanno portato alla deportazione ed allo sterminio di tanti ebrei e altri soggetti finiti nei campi di concentramento.
Si parte con una esposizione di oggetti e cimeli della Prima Guerra Mondiale di proprietà del museo, donati da cittadini ortonesi e collezzionisti.
I pannelli che seguono mostrano i documenti che parlano della difesa della razza, le varie leggi del razzismo italiano e le espressioni artistiche del periodo.
Nella mostra vi è una sezione dedicata agli IMI (Internati Militari Italiani), riferita ai militari che dopo l'8 Settembre, si rifiutarono di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò e che furono internati nei campi di concentramento.
Essi erano considerarti una via di mezzo tra oppositori politici e categorie da perseguitare per motivi razziali.
Erano costretti ai lavori forzati e non avevano i diritti dei prigionieri militari: essere assistiti dalla Croce Rossa, avere le medicine ecc.
Tra questi internati ci fu anche lo scrittore Giovanni Guareschi il quale si ammalò e comunque durarnte la prigionia riuscì anche a produrre vignette umoristiche.
Sono esposte anche delle poesie di Primo Levi riprese dal diario di Anna Frank.
La mostra pone l'attenzione sull'uso dei bambini nei progetti scientifici e morti nelle sperimentazioni.
il percorso dell'esposizione si conclude con immagini della Liberazione dei Campi di Concentramento ed i numeri degli ebrei deportati dall'Italia che sono stati 6745 di cui 21 da Chieti.
La Signora Debora Dell'Osa, collaboratrice del Museo della Battaglia, ci illustra nella video intervista la mostra.
Con questo articolo si conclude il percorso da noi intrapreso per far conoscere l'importante iniziativa promossa dal Comune di Ortona e realizzata dai musei cittadini affinchè non si dimentichi mai queste terribili atrocità perpetrate dall'uomo contro un finto diverso.
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foto e video Paolo Di Deo