Il viaggio all'interno della nostra città si sofferma sulle scalinate.
Le meraviglie dell'anteguerra, oggi appaiono in una situazione di degrado, poco curate e chiuse alla fruibilità dei cittadini.
Ortona è una città vecchia, antichissima, ricca di storia, fiera di conservare le ossa dell'apostolo TOMMASO.
Ortona a Mare è poggiata delicatamente a 72 metri sul livello del mare, sembra una città addormentata sulla sua collina.
L'mmaginario collettivo lo paragona ad altri luoghi meravigliosi e si rammarica pensando che le perle più preziose sono state divorate e seppellite dalla macchina amministrativa.
Gli amministratori delle Istituzioni negli ultimi decenni hanno pensato soltanto a rispettare i bilanci e non hanno investito risorse sul settore del turismo.
Il CUORE di Ortona ha anche i suoi sentieri, le sue scalinate tutte ricche di storia vera, che conducono al mare.
La spiaggia dei Saraceni, i moli sud e nord e la via Cervana sono realtà , a cui l'ortonese non ha mai rinunciato e non ama immaginare che domani, forse, qualcuno lo chiuderà al passeggio.
Da questo meraviglioso golfo naturale dell'Adriatico, ora tornato selvaggio a causa della noncuranza con cui viene monitorato, partono le scalinate che conducono nella zona storica di Ortona.
La scalinata zona faro, è il sentiero che ha vissuto la fuga dell'ultimo Re d'Italia.
E' la più frequentata dai pescatori, quando alle due del mattino vanno a lavorare sui pescherecci.
La seconda scalinata
parte dalla zona ferrovia, attraversa la strada, costeggia la famosa fonte "Amere"[ fonte a mare] e poi conduce sulla passeggiata Orientale, dirimpetto al Palazzo Farnese.
Ortona a Mare, fino al periodo della seconda guerra mondiale, aveva la splendida funicolare che permetteva di raggiungere la stazione e la spiaggia in pochissimi minuti.
L'ultima scalinata, lato nord est, è stata realizzata agli inizi anni ottanta, conduce direttamente sul mare in un posto mozzafiato dove, purtroppo, non ci sono accessi fruibili sul mare.
LA SCALINATA DELLA DISCORDIA: RIPARI DI GIOBBE.
Il nostro viaggio termina a nord del litorale ortonese, dove troviamo due realtà molto negative.
Il sentiero di Punta Ferruccio è completamente inaccessibile e la scalinata di Ripari di Giobbe chiusa a lucchetto.
Accanto al cancello è stato installato un tabellone, con leggenda turistica, denominato " Costa dei Trabocchi e del mare Adriatico", con la citazione della spiaggia dei Ripari di Giobbe.
Le meraviglie delle meraviglie sono nascoste alla visibilità dei cittadini di Ortona e dei turisti. Un problema, che parte da lontano, ma che nessuno cerca di risolvere.
Le 1800 firme raccolte dagli ortonesi e dai turisti, alcuni anni fa, non hanno trovato riscontri.
Il luogo più incantevole di Ortona merita rispetto e risposte esaustive.
Il Comune deve chiarire, una volta per tutte se Ripari di Giobbe è un posto pubblico o privato. Se la spiaggia è privata, la scalinata deve rimanere chiusa anche d'estate, se invece è pubblica, il lucchetto deve essere rimosso.
Occorre una decisione ed un provvedimento definitivi, che chiariscano l'equivoco.
L'estate è alle porte.