Dal diario di viaggio di Stefano Cipollone
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CAPESTRANO, 12 giugno 2016
Era il 1° Maggio 2016 ed io ero appena arrivato a Bourg St Pierre (Svizzera) a quota 1650 metri.
Praticamente l'ultimo paese prima di iniziare la risalita verso il Gran San Bernardo.
Ero nel pieno dei preparativi tecnici per compiere l'ardua impresa e provavo un mare di emozioni nel vedere l'imponente montagna davanti ai miei occhi, e pensare che il giorno dopo avrei dovuto valicarla mi metteva non poca ansia viste le condizioni meteo avverse e la grande quantità di neve.
Continuavo a riflettere e cercavo di soppesare i pro ed i contro e mi posi tre domande:
• Qual è la differenza tra coraggio e follia ?
• Dov'e' il limite tra il realizzabile e l'impossibile ?
• Fino a che punto vale la pena soffrire per raggiungere un obbiettivo?
Fu' cosi che il giorno dopo cercai le risposte risalendo la montagna, giungendo dopo un'immensa fatica fino alla vetta.
Bene, oggi a distanza di 43 giorni mi trovo a soli 80 km dal termine di questo epico viaggio, ma ancora una volta mi ritrovo davanti a delle difficoltà : sembra che il mio corpo abbia terminato le energie ed e' sopraggiunta anche la febbre. A nulla sono valsi i sali minerali, le vitamine e la dieta personalizzata che sto seguendo per venire in contro alle esigenze del mio fisico provato dai 2200 km percorsi durante gli ultimi 73 giorni.
Sembra quasi una beffa, proprio sul finire sembra che il mio fisico stia per mollare.
Sono arrabbiato e non voglio arrendermi, ma devo capire dove trovare le forze per compiere gli ultimi giorni di marcia.
Sara' la notte a portarmi consiglio: il simbolo della città di Capestrano e' il guerriero d'Abruzzo ed io che mi ritengo un abruzzese vero, non posso, non devo gettare la spugna e rimangiarmi cosi' la parola data. Si continua a marciare ed il 16 Giugno faro' il mio ingresso nella citta' di San Tommaso, COSTI QUEL CHE COSTI !!!!!!
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leggi anche l'articolo precedente "Stefano Cipollone a piedi da Canterbury ad Ortona "