Lo studio sistematico delle stampe incise è recente; recentissimo il suo collezionismo, nato, nel dopoguerra, sull'onda della rivalutazione delle arti cosiddette minori. Grazie ai saggi sulle stampe popolari e devozionali condotti da Achille Bertarelli, Francesco Novati, Giorgio Lise, Clelia Alberici e Alberto Vecchi, studiosi di folclore italiani e stranieri nonché critici d'arte hanno dato inizio alla catalogazione degli incisori operanti in tutte le latitudini ( cfr., Paola Grassi-Pier Luigi Zani, Investire in stampe d'arte, Milano, De Vecchi, 1976). Dopo qualificati interessi culturali e critici, diversi incisori minori sono usciti dall'anonimato. Ultimamente è stato redatto anche un sommario elenco degli stampatori (cfr., Aa. Vv., I legni incisi della galleria estense, Modena, Mucchi,1986). L'Abruzzo non è stato da meno in questo fermento culturale e artigianale esploso con la scoperta e l'utilizzo delle tecniche litografiche e serigrafiche.
Forse, nel settore della stampa, soprattutto devozionale, la regione abruzzese occupa un posto di rilievo in Italia, grazie alle produzioni di immagini sacre dovute agli editori del teramano(Campli), del chietino (Lanciano) e ai litografi pescaresi Ciglia, Peduzzi, e Cascella. Quest'ultimo , nel 1882, impiantò a Milano una laboratorio litografico, in Porta Vittoria, dove realizzava esclusivamente stampe devozionali.
Dei 54 torcolieri operanti in Abruzzo a cavallo tra Ottocento e Novecento (cfr., Vito Giovannelli, Campovalano terra picena, Teramo, Giservice, 2007) certamente, Basilio Cascella è stato il litografo torcoliere più attivo della regione. E' stato anche editore di se stesso.
In questa sede non saranno prese in esame le sue riviste d'arte e letteratura (L'illustrazione abruzzese 1899- 1905 e La grande Illustrazione 1914-1915 ) ma,soprattutto, le sue cartoline cromolitografate.
Cartoline commemorative di chiaro carattere narrativo e di forte realismo; alcune con risonanze di gusto internazionale (liberty). Cartoline per auguri e saluti, con immagini dell'Abruzzo marinaro, contadino, pastorale e montanaro.
Cartoline con carattere grafico decisamente popolare e dense di significati simbolici. Opere di piccolo formato, dedicate al lavoro e all' artigianato più popolare. Delle cartoline di Basilio si conoscono diverse serie a colori dedicate all'Abruzzo (cfr., Anonimo, Le cartoline di Basilio Cascella, Chieti scalo, Galvan, 2006), una serie è dedicata alla Calabria (della quale resta memoria di una mietitrice); una monocroma è dedicata a Napoli, al napoletano e all'ultima eruzione del Vesuvio (1943 44) mentre una è dedicata alla Croce Rossa.
Le serie dedicate all'Abruzzo sono state da altri così suddivise: (cfr., Anonimo, Le cartoline di Basilio Cascella, op. cit.) : 1) Immagini del mare; 2) Ritratti; 3) Riti e magie; 4) La natura e i suoi frutti; 5) Spaccati di vita abruzzese; 6) Castelli e fortezze; 7) Spaccati ed immagini di vita abruzzese.
Le cartoline riferite al mondo abruzzese, nel citato volume stampato in Chieti scalo, da Galvan sono 86. Se si assommano quelle dedicate a Napoli e al napoletano si raggiunge il numero di 100. Si ignora il numero effettivo delle cartoline prodotte da Basilio Cascella. In una catalogazione, redatta nel 1997, da Franco Battistella, (Carsa Edizioni) si citano 350 cartoline incise e litografate da Basilio, ma, le cartoline di Cascella potrebbero essere di più, se si considera la non obbligata registrazione del documento destinato al disbrigo postale. Anche la legge del 26 marzo 1848, promulgata dal Sovrano Carlo Alberto, per la salvaguardia dell'editoria, all'inizio della sua emissione, veniva poco rispettata da litografi, stampatori ed editori, Molti operatori del settore, infatti, violavano la legge per evadere le imposte. Lo conferma il fatto che molte opere sono rimaste anonime di autori e stampatori.
La cartolina, attualmente, ha assunto significativa rilevanza culturale se si considera che le sono già stati dedicati due musei: uno in provincia di Trento, uno sta per nascere in Abruzzo e uno in provincia di Verbania. Nutrita anche la raccolta del museo Achille Bertarelli del castello sforzesco di Milano.
Al Comune di Pescara, intanto, si conserva una collezione di 196 pezzi (donazione Stefano Mezzanotte-Alberto Casalanguida). Della collezione pescarese159 cartoline sono opera di Basilio Cascella, 37, riferite ad episodi bellici, sono di Tommaso, figlio di Basilio.
L'idea di produrre ed editare cartoline potrebbe essere derivata dal fatto che a Roma, dove Basilio frequentava la tipolitografia di Luigi Salomone, per apprendere l'arte della litografia, l'editore-stampatore Michele Danesi produceva già cartoline in un laboratorio posto in Via della Vite. Cascella potrebbe aver visto le produzioni di Danesi e intuito il valore commerciale che poteva derivare dalla vendita diretta e indiretta delle cartoline. Avviava così, da Pescara, la concorrenza alla ditta Danesi. Ormai la cartolina illustrata aveva sorpassato l'intero postale, con i francobolli prestampati.
Basilio aveva percepito bene il guadagno che sarebbe derivato dalla vendita delle cartoline e per "sbarcare il lunario", come lo stesso litografo pescarese scrive, (cfr., I Cascella -selezione di scritti, Pescara, Carsa, 1997) cominciò a stampare a Pescara cartoline policrome e monocrome destinate, soprattutto all'Abruzzo e al Meridione d'Italia. Famose sono anche quelle sulle mietitrici di varie regioni italiane prodotte per "la casa del pane", organizzata da Giuseppe Sangiorgi, antiquario romagnolo ed emesse sotto l'alto patronato di S. M. la Regina Madre.
Le mietitrici volute da Giuseppe Sangiorgi, sono acquerellate e non cromolitografate. Giuseppe Sangiorgi oltre ad essere committente della serie delle mietitrici di varie regioni è stato anche fedele compratore delle cartoline di Cascella. I famosi cartoncini illustrati stampati a Pescara, facilmente reperibili nelle rivendite di sale e tabacchi, di tutta Italia, avevano anche acquirenti diretti e assidui come il farmacista Beniamino Toro, da Tocco da Casauria, che le acquistava per abbinarle alla vendita suo nuovo liquore "centerbe" (notizia fornita a me e al pittore incisore Enea Cetrullo, di Pescara, dal figlio Tommaso).
Le immagini che campeggiano nelle cartoline di Basilio, autentici frammenti figurativi di storia locale, sono state riprese da diversi studiosi di folclore abruzzese per illustrare saggi relativi alle immagini devozionali (cfr.,Ireneo Bellotta-Emiliano Giancristofaro, Guida insolita dell'Abruzzo, Roma, Newton & Compton editori,1999), al canto popolare,(cfr.,VI maggiolata abruzzese, Ortona, 1925). ai mestieri marinai e contadini, al lavoro femminile, alle cantatrici, ai suonatori di vari strumenti musicali, agli zampognari, al natale (cfr., Concerto di natale, Basciano, 1983), al paesaggio locale, alle danze tradizionali.