Il Consiglio Superiore dei lavori Pubblici nella assemblea generale del 15.12.2016 ha espresso parere negativo al Piano Regolatore del Porto di Ortona, evidenziando, oltre macroscopiche inadempienze della Regione Abruzzo sull’iter procedurale approvativo, la mancanza di approvazione all’interno di un contesto di “Sistema Portuale”.
In buona sostanza di ribadisce che l’Autorità Portuale, a cui necessariamente deve essere sottoposto il detto piano di programmazione urbanistica portuale è l’Autorità Portuale di Ancona.
In presenza di tale grave carenza appare necessario reiniziare l’iter procedurale praticamente daccapo, e ciò anche al fine, di evitare, dati anche i grossi interessi in ballo, delle potenziali esposizioni ad azioni giudiziarie di annullamento.
Tale scellerata conduzione delle politiche portuali segna un nuovo ed ulteriore grave danno alla città di Ortona e alle sue economie, si torna alla vigenza del piano approvato nel 1969, con criteri e concetti di un'altra epoca, tutti il lavoro fatto, le interminabili discussioni sui pennelli, moli ecc.. sono stati del tutto inutili.
Questa Amministrazione locale, in negativa/sintonia con l’ente sovraordinato Regione Abruzzo, è riuscita a combinare l’ennesimo pasticcio, pasticcio che si inserisce in tutta una serie di eventi negativi, a partire dalla disgraziata vicenda dell’escavazione del porto ancora sub judice, o alla insistenza di voler condurre il porto di Ortona all’interno dell’Autorità Portuale di Civitavecchia e ciò in aperto contrasto sia con la normativa vigente che ci riconduce all’interno dell’Autorità Portuale di Ancona che con i principi che hanno ispirato le creazione delle “nuove” autorità portuali e cioè il contesto di sistema, che guarda caso e stato anche il principio, il cui mancato rispetto, ha determinato l’annullamento del Piano regolatore del Porto di Ortona.
In tale situazione sarebbe auspicabile che, in una riformulazione attualizzata del Piano Regolatore del Porto di Ortona, venissero calate le “nuove e sopravvenute” esigenze del territorio, esigenza peraltro già manifestate dalla città, e cioè una totale negazione del deposito di GPL e l’eliminazione della cementificazione della “ritorna”….. una volta tanto un errore potrebbe costituire una risorsa.
c.s. Consigliere Comunale Tommaso Cieri