L’amministrazione comunale, vista la mancanza di risposte da parte della Regione Abruzzo sulle risorse del Piano Sociale e in particolare sull’applicazione della L.32/97 che prevede l’assistenza educativa domiciliare ai sordomuti e ai ciechi, si è assunta l’onere di far partire il servizio per gli utenti interessati.
Una situazione che rende l’erogazione dei servizi difficili proprio per la mancanza di chiarezza sulle risorse, infatti i funzionari e i dirigenti del Comune in mancanza della copertura finanziaria non ritengono di far partire i servizi. Per cui le difficoltà restano in capo alle amministrazioni che devono rispondere ai tanti utenti-cittadini.
«Nonostante le difficoltà economiche- spiega il sindaco Leo Castiglione- ci siamo assunti la responsabilità di avviare comunque il servizio perché riteniamo che non debba essere l’utente a rimetterci».
«Capiamo le esigenze delle famiglie - sottolinea l’assessore alle politiche sociali Roberta Daloiso- ma questi ritardi nel trasferimento di risorse ci creano problemi di carattere gestionale, nonostante questo alla fine abbiamo comunque deciso di farci carico dei bisogni di questi utenti erogando l’assistenza».