Per l'amministrazione comunale di Ortona si tratta di un progetto innovativo che avrà ricadute positive per la comunità , quello relativo alla realizzazione di nuovi edifici da destinare a Polo per l'infanzia. Non la pensano così la consigliera comunale di minoranza Nadia Di Sipio del Pd e il segretario cittadino della sezione del Partito Democratico Matteo Bonfante che ravvisano, invece, in questa scelta, una serie di incongruenze e soprattutto l'impoverimento di alcune zone della città che risentirebbero inevitabilmente della chiusura di alcune strutture. Sono quattro le scuole che potrebbero essere chiuse per il nuovo polo a Fonte Grande e sono: Nido Comunale, Villa San Nicola, Fonte Grande e Gran Sasso. La Giunta guidata dal Sindaco Castiglione con delibera n. 164 del 17 novembre scorso ha approvato la partecipazione al bando regionale (n.588 del 18 ottobre 2017) avente per oggetto la realizzazione di un polo scolastico per l'infanzia in Località Fonte Grande. "L'area individuata non è urbanisticamente compatibile con l'opera che si intende realizzare – sottolineano Di Sipio e Bonfante rimarcando che in quella zona insiste anche un'isola ecologica che è stata dichiarata compatibile con quell'area solo due mesi fa - Vuol dire che, secondo il Sindaco, realizzare su un'area una discarica o una scuola sono la stessa cosa ai fini della gestione del territorio, ma il fatto più grave è che questo Polo di cui il sindaco e la giunta già tanto si vantano, comporterebbe la chiusura del Nido Comunale e delle scuole per l'infanzia di villa San Nicola, via Gran Sasso e Fonte Grande. Proprio a Fonte Grande esiste già un edificio perfettamente a norma che non ha bisogno di alcun ulteriore intervento, va inoltre ricordato ai cittadini che il Nido è stato ristrutturato e riqualificato con innumerevoli e consistenti investimenti. Il Gran Sasso – continuano la consigliera e il segretario cittadino del Pd – può contare su un progetto esecutivo cantierabile per oltre 500.000 ed è attualmente nella graduatoria per i fondi regionali. In campagna elettorale l'attuale maggioranza ha più volte ribadito l'importanza della centralità delle periferie, un punto sul quale siamo stati e siamo tutti d'accordo. Noi non abbiamo cambiato idea come sembra abbia fatto la giunta Castiglione. Chiudere San Nicola, significa impoverire e svuotare una parte della città , isolare alcune zone del territorio. E questo non può essere certo considerato positivo. Non c'è innovazione quando certe decisioni provocano difficoltà e disagi a una parte della città ". Sono fortemente critici i due esponenti del Partito Democratico rispetto alla decisione della maggioranza. "L'impressione è che non ci sia un progetto tanto meno una visione chiara di come si voglia andare avanti e questo ultimo episodio è la testimonianza concreta di una certa confusione e dell'incapacità a riconoscere e rispondere alle reali esigenze della comunità . Non si può avere la pretesa di ridisegnare alcune aree della città senza tener conto dei bisogni e delle necessità dei cittadini. Auspichiamo un ascolto più attento e soprattutto una maggiore chiarezza di intenti", concludono Di Sipio e Bonfante.
c.s.