Dal 1 gennaio sono stati ridotti, e in alcuni casi sospesi, i servizi sociali agli anziani, alle persone con disabilità, ai minori, ai cittadini stranieri, i servizi e le attività della biblioteca, i servizi educativi e di formazione, come Cipì, il progetto alternanza scuola-lavoro, le attività di catalogazione, i servizi nel Museo della Battaglia e i laboratori con le scuole e con il nido d’infanzia.
Una situazione che evidenzia ancora una volta la totale incompetenza e incapacità degli attuali amministratori comunali ortonesi. Ma questa volta la negligenza del Sindaco Leo Castiglione, dell’Assessore alle politiche sociali Roberta Daloiso, dell’Assessore alla scuola e alla cultura Valentina Ciampichetti e degli altri amministratori che sostengono l’Amministrazione comunale è stata davvero grave!
“Questa incresciosa situazione – dichiarano Francesca Licenziato e Gianluca Coletti di Ortona Popolare, che hanno aderito al movimento Liberi e Uguali di Pietro Grasso – deriva dalle note criticità del Piano Sociale approvato a settembre 2017, che avevamo a suo tempo segnalato, e dall’incapacità di chi non ha saputo organizzare per tempo i servizi e le attività. L'Amministrazione comunale ha avuto 6 mesi di tempo, ma si è addormentata, sperando in eventuali proroghe del vecchio piano sociale da parte della Regione. Al contrario, il nuovo piano sociale è stato approvato ed è entrato in vigore il 1 gennaio 2018, creando disagi e incertezze nei cittadini fruitori dei servizi e, soprattutto, nei co.co.co. del Comune che vedono seriamente a rischio il proprio lavoro. Bisogna anche considerare che i servizi interessano la popolazione dei Comuni di Ortona, Crecchio, Giuliano Teatino, Tollo, Poggiofiorito, Canosa Sannita e Arielli”.
“Si tratta – continuano Francesca Licenziato e Gianluca Coletti – di una grave situazione che si sarebbe dovuta evitare! La precedente Amministrazione di centrosinistra aveva previsto, così come prevede il piano sociale regionale, la co-progettazione dei servizi con le associazioni del terzo settore, anche per tutelare le professionalità che da anni operano nei servizi sociali mediante contratti di collaborazione. Invece l'Amministrazione Castiglione, una volta insediatasi a giugno 2017, ha eliminato dal Piano sociale la co-progettazione e ha scelto l’affidamento dei servizi a terzi mediante appalto, dimenticandosi però di espletare tempestivamente le relative procedure. E' inutile che il Sindaco per difendersi adesso dichiari che nei prossimi giorni tutto tornerà alla normalità. Un'amministrazione efficiente deve adottare in tempo utile gli atti necessari. I cittadini ortonesi hanno ben compreso che l'Amministrazione non ha avuto a cuore servizi importanti per i cittadini e non ha difeso i posti di lavoro degli operatori che da 20 anni lavorano nei servizi sociali, per i quali sono stati investiti soldi pubblici per la formazione, oltre che risorse proprie degli stessi”.
“Sarebbe logico e dignitoso – concludono Francesca Licenziato e Gianluca Coletti – che almeno gli assessori di riferimento che hanno creato questa situazione rimettessero i loro incarichi. Non solo non sono stati in grado di fare un Piano sociale innovativo e in linea con la normativa più recente, ma addirittura non sono stati capaci nemmeno di attuare ciò che loro stessi hanno previsto, dimenticandosi di dare le opportune indicazioni al dirigente del settore e non comprendendo le ricadute negative sui cittadini e sugli operatori. Come sempre siamo a disposizione per qualsiasi confronto pubblico su questo e su qualsiasi altro argomento che riguarda gli interessi della comunità ortonese”. Entro gennaio si terrà un incontro pubblico con la cittadinanza proprio per illustrare il nuovo Piano Sociale Distrettuale dell’ADS n. 10 Ortonese e le sue criticità.
c.s. Francesca Licenziato e Gianluca Coletti