Non si ferma la campagna di rafforzamento della Tombesi in vista del prossimo campionato di A2. Alla ricerca di giocatori italiani capaci di aggiungere qualità , oltre che quantità , al roster gialloverde, la dirigenza ha di nuovo pescato in casa, in Abruzzo. Giuseppe, ma per tutti Peppino Di Risio tornerà a calcare i campi della A2 dopo averla vinta sul campo, con la maglia del Montesilvano, nella stagione 2014/2015. L'anno successivo, un buon numero di presenze e tante soddisfazioni nella massima serie, sempre con il Montesilvano allenato da Antonio Ricci, in una stagione culminata con la partecipazione ai playoff Scudetto. Poi è arrivato il Pescara, con la vittoria della Coppa Italia under 21, seguito dal trasferimento a Roma. Nell'ultima stagione, dopo la difficile esperienza capitolina, Di Risio è tornato in Abruzzo, militando nella formazione di serie C del San Salvo. A 23 anni (classe 1995), la sua carriera sembra già lunghissima, ma l'occasione per ritrovare quelle categorie in cui ha già dimostrato di poter giocare gli è arrivata adesso, e prende la forma della casacca della Tombesi:
"Tornare in A2 per me è una rivincita, l'occasione per far vedere quanto valgo e rifarmi dopo due anni un po' difficili. È una sfida, perché so che se tutti i miei compagni daranno il 100%, io dovrò dare il 200%. Devo riacquisire il ritmo di una A2, la frequenza e l'intensità degli allenamenti, l'abitudine a confrontarmi con compagni e avversari di alto livello. Sono grato al presidente, Alessio Tombesi, che conosco ormai da diversi anni e che ha voluto darmi quest'occasione. Essere arrivato alla Tombesi è il frutto di una serie di circostanze favorevoli e concomitanti, non ultima la presenza di mister Antonio Ricci, che ha voluto anche lui scommettere su di me. Il mio impegno principale sarà quello di ripagare la loro fiducia. Ho seguito la Tombesi lo scorso anno tenendomi in contatto con il presidente, e sono sicuro che i giocatori confermati siano un'ottima base dalla quale ripartire in A2. Sono contento si sia aggiunto anche Diego Burato, mio ex compagno, e pure Yuri Di Matteo: essendo coetanei e di due paesi vicini, giochiamo contro da quando eravamo bambini, e adesso finalmente potremo giocare nella stessa squadra! Al di là di tutto sono molto contento, e sono pronto a dare il massimo per poter vincere questa personale scommessa con me stesso".
GIUSEPPE MROZEK