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RISTORO AMBIENTALE DELLA DISCARICA DI AMIANTO: I FONDI VENGANO UTILIZZATI PER RISARCIRE LE FRAZIONI CIRCOSTANTI

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La Legge Regionale n. 45 del 2007 prevede un contributo, inteso come ristoro ambientale, a carico delle società titolari degli impianti per la gestione dei rifiuti in favore dei comuni che ospitano tali insediamenti.

Attraverso il protocollo d'intesa tra Regione Abruzzo, Comune di Ortona e la SIGMA 90 S.r.l. che gestisce la discarica di rifiuti contenenti amianto di Contrada Taverna Nuova, è stato stabilito che tale ristoro ammontasse a 1,80€ per ogni tonnellata di rifiuti conferiti.

Nel 2016 il Comune di Ortona ha previsto che i suddetti introiti fossero utilizzati per l'adeguamento della pubblica illuminazione, la costruzione dei marciapiedi, la sistemazione delle strade comunali, del verde e dell'arredo urbano nelle località contigue alla discarica. Tale previsione era giustificata dall'opportunità di risarcire i residenti della zona che, proprio a causa di quell'insediamento, hanno subito e continuano a subire un peggioramento della propria condizione di vita: senza voler affrontare in questa sede l'aspetto sanitario su cui auspichiamo che le autorità competenti pongano la massima attenzione, è sufficiente far riferimento al crollo del valore degli immobili e dei terreni che insistono in prossimità dell'impianto.

Il 17 maggio 2018, con la delibera n. 108, la Giunta Castiglione ha modificato tale indirizzo, estendendo le possibili aree destinatarie dell'ecoristoro a "quelle attraversate dai mezzi che conferiscono in discarica". Considerando che l'ubicazione dei rifiuti contenenti amianto non può essere anticipatamente conosciuta, ogni area del territorio comunale potrebbe essere interessata, anche solo una volta, dall'itinerario dei mezzi che trasportano il materiale da smaltire: tale formulazione risulta pertanto del tutto sprovvista di chiarezza ed espone l'utilizzo dell'ecoristoro a scelte arbitrarie dell'Amministrazione, vanificando la funzione propria di tali fondi che, a norma di legge, è quella di risarcimento compensativo attraverso il miglioramento ambientale e la dotazione di servizi nelle aree interessate.

Le ipotesi sono due. La prima è che la Giunta comunale abbia dato scarsa importanza al senso delle parole che ha inserito nella delibera; la seconda è che ci troviamo di fronte ad una scelta politica ben precisa: allontanare i fondi in questione dalle aree interessate, mortificare le famiglie residenti ed aprire la strada ad altri utilizzi. Non avendo motivo di dubitare della conoscenza della lingua italiana da parte dei membri della Giunta, siamo purtroppo costretti a propendere per la seconda ipotesi.

Il nostro auspicio è che l'Amministrazione comunale torni sui suoi passi, destinando i fondi dell'ecoristoro esclusivamente alle aree in prossimità della discarica di Taverna Nuova: Villa Iurisci, Villa Sarchese, Villa Carlone, Villa Grande e Villa Deo. In Consiglio comunale presenteremo una mozione in tal senso.

c.s. Giorgio Marchegiano Emore Cauti

 

 

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