In seguito alle gravi vicende che hanno investito la zona ortonese dei Ripari di Giobbe, risulta molto triste vedere ancora una volta invalicabile la stradina pubblica per accedere alla spiaggia.
L’incendio ha lasciato molti cittadini perplessi, soprattutto per l’adombrato sospetto che ci sia del dolo, dato che la Forestale ha rinvenuto in loco un ordigno rudimentale. Ma c’è chi ha addirittura deciso di organizzare un sit-in di protesta (previsto questa sera in Piazza della Repubblica intorno alle 21,30) per manifestare la loro – dicono – “indignazione contro chi (probabilmente ndr) ha dato fuoco ai Ripari di Giobbe e chiedere a gran voce il Parco della Costa”. Ecco, premesso che chi scrive è favorevole al Parco della Costa Teatina e, specificato che solo un folle non proverebbe un sentimento di collera (se dovesse risultare appurato al cento per cento che si è trattato di incendio doloso) nei confronti del piromane, mi chiedo che senso possa mai avere una manifestazione del genere.
Sarò breve. Piuttosto che organizzare un sit-in di protesta che non appare produttivo e, per usare un eufemismo, dalla dubbia immediatezza risolutiva, perché non chiedere alla politica un’azione concreta volta a recuperare l’accesso pubblico ai Ripari di Giobbe, divenuto nuovamente impraticabile in seguito all’incendio del 7 agosto? Quantomeno, almeno per quest’ultime battute estive, per ovviare al problema, non si potrebbe svolgere una seria azione di convincimento da parte dell’amministrazione comunale nei confronti del titolare del “Camping Ripari di Giobbe”, affinché consenta il libero passaggio, momentaneo e transitorio, dall’area privata del camping, senza corrispondere denaro? Sarebbe quest’ultimo un bel gesto di generosità, che gioverebbe alla comunità ortonese e non solo. Riuscire in tempi immediati, ad ottenere un risultato positivo, significherebbe in qualche modo garantire quella libertà che l’amministrazione D’Ottavio ha già nei fatti dimostrato di voler concedere, avendo ripristinato da quest’estate il sentiero pubblico che ha permesso sino ad ora a tutti i cittadini di raggiungere quella che è senza dubbio la spiaggia più bella d’Ortona e fra le più belle d’Abruzzo. Ora, più di prima, occorre un segnale immediato; serve vera concretezza amministrativa. La gente non ne può più di manifestazioni e polemiche: vuole concretezza.