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Pubblicato l'avviso per la presentazione delle domande, 43mila euro da assegnare su tre azioni progettuali

DOPO DI NOI

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L'Ambito Distrettuale Sociale n.10 ha pubblicato l'avviso per la presentazione di domande per l'assegnazione di contributi finalizzati alla realizzazione di interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, più nota come legge "Dopo di Noi" (n.112/2016).

Lo domande dovranno essere consegnate presso l'ufficio protocollo del comune di Ortona entro le ore 12 del 21 settembre e per qualsiasi informazione e supporto per la formulazione delle richieste è possibile rivolgersi presso gli sportelli del segretariato sociale dei rispettivi comuni dell'ente d'ambito.  

Le risorse previste dalla Regione Abruzzo per l'Ambito Ortonese sono pari a 43.909 euro, suddivise in tre azioni destinate a persone con disabilità grave e prive del sostegno familiare, come specificato dall'avviso pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Ortona. La priorità di accesso ai contributi è garantita alle persone con disabilità grave mancanti di entrambi i genitori, del tutto prive di risorse economiche reddituali e patrimoniali, alle persone i cui genitori per ragioni connesse all'età o alla propria situazione di disabilità non sono più nelle condizioni di continuare a garantire loro nel futuro prossimo il sostegno genitoriale necessario alla vita dignitosa, alle persone con disabilità grave, inserite in strutture residenziali dalle caratteristiche molto lontane da quelle che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare.

La modulistica è disponibile nel sito dell'ente e per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al numero di telefono dell'ufficio sociale del comune di Ortona 085/9066323, ente capofila dell'ambito distrettuale sociale n.10.

«Con questa legge – sottolinea l'assessore al Sociale del comune di Ortona Roberta Daloiso – si inizia a pensare davvero alla persona con disabilità non solo come destinatario di un'azione di mera assistenza da erogare in una struttura, ma al suo essere individuo che, come tutti gli altri, può progettare percorsi di vita adulta e di crescita propri anche fuori dal supporto dei genitori. Una legge che può rappresentare anche un segnale importante di spinta e di innovazione da parte delle stesse famiglie».

c.s.

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