“La giustizia è lenta ma inesorabile”. Con questa frase si potrebbe riassumere l'incredibile vicenda della cosiddetta Isola Ecologica di Fonte Grande.
Come noto da anni nell'area adiacente i plessi scolastici di Fonte Grande insiste una discarica, spacciata per Centro di Raccolta Comunale.
Una cosiddetta Isola Ecologica dove vengono raccolti i più disparati rifiuti, anche rifiuti pericolosi, secondo le definizioni di legge.
Ebbene dopo anni di attesa per la definitiva delocalizzazione della discarica il 4 ottobre 2017 la Giunta Comunale ha ritenuto, inspiegabilmente, di approvarla definitivamente rendendola stabile e “legale”.
Ovviamente la delibera mancava dei presupposti di legge, ma soprattutto di uno: il buonsenso. In nessun paese civile sarebbe venuto in mente ad alcuno di collocare una discarica accanto ad una scuola frequentata da bambini dai tre anni in su.
Durante una accesa riunione nel mese di novembre 2018, alle rimostranze dei genitori il Sindaco ebbe a rispondere: “Se non siete d'accordo fate ricorso”. Ecco quindi che un gruppo di genitori ha preso alla lettera l'invito del Sindaco e ha prodotto ricorso al TAR Pescara. La definitiva sentenza è stata pubblicata il 5 settembre scorso, due giorni fa.
Sintetizzando, con essa il collegio giudicante fa proprie le doglianze espresse dai genitori, annulla la delibera di approvazione del Centro di Raccolta e condanna il Comune al pagamento delle spese di giudizio e altri oneri di legge, per un importo di quasi 5.000 euro. Certo, oggi i genitori degli alunni delle scuole di Fonte Grande possono esprimere grande soddisfazione per la battaglia vinta, anche perché, correttamente, il Sindaco ha già disposto la chiusura del Centro di Raccolta.
Ma rimane una domanda: perché si è dovuto arrivare a tanto? Non sarebbe bastato ricorrere al
“buonsenso” per capire che una discarica non può stare accanto a delle scuole? E chi risarcirà i genitori per il tempo e le energie spese per affermare una verità che ai più appariva inoppugnabile? E chi risarcirà la collettività dei circa 10.000 euro sperperati dall'Amministrazione Comunale nella vicenda giudiziaria?
Vorremmo risposte sensate e non solo frasi di circostanza.
I genitori firmatari del ricorso al TAR