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La giunta comunale approva il progetto esecutivo di riqualificazione e adeguamento

CINETEATRO ZAMBRA

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Con l'approvazione in giunta del progetto esecutivo si apre la fase esecutiva dei lavori di riqualificazione e adeguamento della sala "Dino Zambra". Infatti i prossimi adempimenti riguarderanno la gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori e l'apertura del cantiere. Il progetto esecutivo di 150mila euro curato dall'architetto Massimiliano Caraceni consisterà di opere di straordinaria manutenzione della sala adibita a rappresentazioni teatrali e proiezioni cinematografiche a partire dalla fine degli anni settanta con una capienza di circa 350 posti a sedere. Per molti anni il "Dino Zambra" è stato uno dei poli culturali e di aggregazione della comunità ortenese, costruito a partire degli anni trenta intorno alle attività della Congregazione Salesiana di via Costantinopoli. Nel marzo del 2017 con un atto di Consiglio comunale, il diritto di superficie del cineteatro è passato dall'ente ecclesiastico al Comune con una contratto di concessione di 60 anni.

«Questa ristrutturazione che come amministrazione abbiamo voluto – sottolinea il sindaco Castiglione – arricchisce la nostra offerta di spazi culturali e ricreativi della città ma soprattutto potrà diventare un'opportunità di crescita per tanti giovani».

I lavori messi in cantiere dall'amministrazione con un recupero funzionale della struttura riguarderanno il rifacimento degli intonaci e delle murature, la sostituzione degli infissi, il ripristino di canali e guaine di gronda, la sanificazione e pulizia della sala nonché la sistemazione e l'adeguamento degli impianti elettrico, condizionamento estivo e invernale, sanitario. Inoltre sono previste opere per l'adeguamento della struttura alle barriere architettoniche e all'antincendio, con la sostituzione di tutte le uscite di sicurezza con porte tagliafuoco.

«Per completare gli adeguamenti degli impianti e rendere la struttura operante anche come sala cinematografica – sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici Gianni Totaro â€“ abbiamo previsto anche la devoluzione di un residuo di mutuo di 26mila euro, questo per rendere da subito pienamente operativa questa importante struttura culturale della città».

c.s.

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