“ I fedeli hanno il diritto di manifestare ai Pastori della chiesa le proprie necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri.”
“ I fedeli in modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa, […] salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona”
(Can 212, § 2 e 3).
I canoni sopracitati, a discapito di quanti affermano il contrario, descrivono ciò che sta accadendo all’interno della piccola comunità di Villa Torre Chiesa Maria SS. della Libera, appartenente alla parrocchia di San Leonardo Abate, Ortona (CH).
Sebbene la parola abbia celebri ed arcani poteri, non riuscirebbe, in questo caso, a descrivere gli animi provati, ed oramai esacerbati, degli abitanti della piccola contrada che si è vista spogliare, giorno dopo giorno, delle sue più antiche e note tradizioni e privata, dunque, della sua storia.
La comunità dei fedeli cristiani di Villa Torre, a tal proposito, con una lettera firmata da 130 maggiorenni su 150 residenti, si è rivolta, poche settimane fa, a S.E. Mons. Emidio Cipollone, Arcivescovo di Lanciano-Ortona, per chiedergli, cortesemente, un intervento per il ripristino di due tradizioni.
Innanzi tutto, i cittadini hanno chiesto che nei giorni festivi la Santa Messa sia celebrata di mattina nella loro chiesa, come è sempre avvenuto. Purtroppo essa viene celebrata la sera alla 18.00 e, molto spesso, le persone anziane, che rappresentano una larga fetta del paese, non possono parteciparvi.
La seconda richiesta riguarda il ripristino dell’indulgenza plenaria per chi partecipa alle funzioni religiose nella chiesa di Villa Torre, non solo nel giorno della Presentazione della Vergine Maria al tempio (“Madonna della Libera”, il 21 Novembre) ma anche nei due giorni precedenti, così come è stato stabilito da Papa Pio X in una lettera del 14 Novembre 1906. La visita alla chiesa in quei giorni è un’antichissima tradizione in tutto il territorio di Ortona e dintorni, con vari pellegrinaggi.
Forse, abbiamo una sola colpa, quello di aver avuto a guida della ns. comunità Pastori di vocazione e non di professione.
Nella società contemporanea la tutela delle tradizioni nel campo religioso è importante per ravvivare la Fede. I firmatari della lettera, espressione della quasi totalità della comunità locale, fanno appello alla sensibilità dell’Arcivescovo, affinchè con un suo intervento elimini il disagio esistente, accogliendo le loro istanze.
I Firmatari