Partecipa a Ortona Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Cieri: «Bando per il dragaggio presentato senza menzionare chi ha ottenuto il finanziamento»

Porto di Ortona, tutte le criticità e le perplessità che riguardano il progetto

Condividi su:

Con un'enfasi del tutto inopportuna, il Sindaco di Ortona Vincenzo D’Ottavio e il Consigliere Regionale Camillo D’Alessandro hanno annunciato che il primo settembre è stato pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori di dragaggio del porto di Ortona e che il 27 ottobre scadrà il termine per la presentazione delle offerte (leggi...). E ciò senza fare il minimo riferimento a chi su quel finanziamento ci ha lavorato e lo ha ottenuto

Non una sola parola a ricordo di chi, nell’esercizio del potere politico in un'ottica di rappresentanza del territorio, è riuscito ad ottenere il finanziamento per il porto di Ortona nella misura di circa dieci milioni di euro, “lasciando una pari somma” a tutti gli altri porti abruzzesi messi assieme. 

L’attuale amministrazione, sia Regionale che Comunale, si è limitata a gestire l'ordinaria amministrazione, nominando tecnici che a loro volta hanno fatto l’iter burocratico. Per la verità, con una puntina di autolesionismo questa Amministrazione Regionale, cambiando la convenzione già stipulata ha ritardato i tempi di espletamento delle pratiche, mettendo a serio rischio la tempistica, requisito essenziale per la conclusione dell’affidamento. 

A detta della Regione, un cambiamento giustificato dalla volontà di avvantaggiare il Comune di Ortona, che quindi non avrebbe dovuto anticipare il versamento della prima rata del 10% del finanziamento, senza però dire che la rata “non anticipata non viene spalmata sull’intero rientro”, ma va pagata in uno alla seconda nella misura del 20% complessiva

Però la perplessità maggiore, sulla quale i presentatori del progetto non hanno speso una sola parola, ovviamente, è data dall'incertezza di dove tali fanghi si andranno a smaltire, incidendo lo smaltimento per una cifra di circa 4.000.000 di euro. Cifra che, lo capisce anche un inesperto, inciderebbe non poco sull’intero dragaggio.

L’ufficio che ha redatto il progetto preliminare, su cui si basa la gara, molto diligentemente, ha ipotizzato la realizzazione di una “vasca di colmata” che, al costo di circa 500.000 euro, potrebbe risolvere il problema. Solo che tale vasca si dovrebbe realizzare proprio nella biforcazione del nuovo molo nord, e proprio dove si dovrebbe realizzare il deposito da 25.000 m3 di GPL. Ma non solo, tale progetto di realizzazione di vasca di colmata si porrebbe in parallelo, se non in contrasto, con la procedura iniziata autonomamente dalla capitaneria di porto, sempre per la realizzazione di una vasca di colmata.

Altro elemento ignoto al ragionamento dei presentatori del progetto è l’eventuale sincronismo tra tutte queste attività, e cioè realizzare la vasca prima dell’inizio della escavazione, cosa che sembra assai improbabile.

Concludendo, per effettuare 7.500.000 euro di escavazione è necessario realizzare una vasca di colmata dove allocare circa 60.000 m3 di fanghi cat. B2. Ovviamente tale vasca dovrà essere realizzata prima dell'inizio dell'escavazione, che in teoria potrebbe iniziare già i primi mesi del 2016 se l'affidamento si effettua come si deve (pena la perdita del finanziamento) entro il 31/12/2015. Altrimenti i fanghi devono essere smaltiti in discarica ed il costo si aggira sui 4.000.000 di euro riducendo quindi il budget per l'escavazione a 3.500.000 di euro, con i quali non si può raggiungere la anelata quota di almeno 10 metri.

Inoltre, tale vasca si dovrebbe realizzare dove è già in corso una richiesta di concessione demaniale da parte di una Società privata che vi ci deve realizzare un deposito di GPL da 25.000 m3.

Anziché vantarsi di cose che non hanno fatto, forse era il caso che i solerti presentatori si fossero letti il progetto prima di provare a risolvere tali evidenti criticità.

Condividi su:

Seguici su Facebook