"La confusione e il pressapochismo che regna all'interno del governo regionale peggiora giorno dopo giorno e si evince nelle decisioni che interessano settori economici importanti e strategici, come quello vitivinicolo ed in modo particolare l'Enoteca regionale di Ortona". Questo il commento del Presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. "Circa un mese fa la Regione – spiega Febbo – tramite dell'assessore Pepe, si affrettava a giustificare la chiusura dell'Enoteca regionale poiché interessata al rilancio della stessa struttura con la pubblicazione di una Delibera ad hoc con la proposta di riorganizzazione. Invece la realtà dice un'altra storia. Oggi riscontriamo che l'Enoteca è ancora aperta, nonostante sia scaduta la convenzione tra la Regione Abruzzo e l'Associazione Sommelier, senza nessun atto scritto di cui non troviamo traccia come anche, sempre ad Ortona, non troviamo contezza dell'annunciato consulente Antonio Nervegna in materia portuale. Un comportamento da parte dell' esecutivo regionale omertoso, arrogante e presuntuoso. Nelle settimane precedenti era stato proprio il portabandiera locale di Forza Italia Simone Ciccotelli a denunciare la chiusura dell'importante struttura, evidenziando la grave perdita e il danno all'intero settore vitivinicolo. La struttura regionale si è affrettata a rendere pubblica la Delibera di riorganizzazione , solo dopo la denuncia di FI, dove viene addirittura specificato che nascerà una società di servizi per la gestione commerciale. Una struttura regionale che in tutte le altre regioni, unitamente all'assessorato Politiche agricole, riveste un ruolo centrale per il marketing delle sue eccellenze oggi viene di fatto trasformata in un luogo deputato a sistemare qualche amico. Infatti – rimarca Febbo – dopo aver letto la Delibera di riorganizzazione sono convinto e pronto a scommettere quelle che saranno le persone e figure ( femminili) chiamate a gestire l'Enoteca nei prossimi anni. Anche questa volta sarò costretto a mettere in una busta chiusa, da consegnare al Difensore civico, i nomi delle personalità (femminili) indicate a ricoprire quel ruolo. Pertanto auspico che la Regione non trasformi l'Enoteca nel solito carrozzone, tanto caro al centrosinistra, rischiando di penalizzare fortemente il nostro settore vitivinicolo".