La recente e insindacabile decisione della Regione Abruzzo di chiudere insieme al Punto nascita di Ortona anche il reparto di Ostetricia e Ginecologia, ci lascia l’amaro in bocca. Questa la dichiarazione della coordinatrice Provinciale di Abruzzo Civico Maria D’Alessandro che insieme al suo rappresentante in consiglio comunale, Carlo Ricci dichiarano «che fin dall’inizio abbiamo affiancato l’operato del comitato in difesa del Punto Nascita di Ortona, non per fare battaglie contro, ma per stimolare e sollecitare la presenza sul territorio di quei decisori politici che insieme all’amministrazione comunale avrebbero dovuto e potuto trovare una soluzione non così drastica e penalizzante per il territorio Ortonese».
Dopo l’incontro del 10 Agosto tenutosi in Regione, in cui l’amministrazione Comunale di Ortona chiedeva una inutile revisione dei dati e dei criteri, il consigliere Ricci presente all’incontro dichiarava che lui non ci sta al gioco dell’oca e ribatte sulla mancanza di un reale piano di riordino delle strutture sanitarie, della mancanza di adeguamento degli ospedali limitrofi che dovranno accogliere le nuove presenze, la totale confusione su dove indirizzare le partorienti, insomma una chiusura decretata in fretta e furia senza comprenderne i reali motivi.
La triste realtà è rappresentata da una politica sorda ai richiami dei cittadini basata su numeri neanche molto attendibili, lo dimostra il fatto che tutto quanto messo in atto dal comitato PN di Ortona sembra essere stato ignorato. Le raccolte di firme, il ricorso al TAR, gli esposti, i provvedimenti presi in consiglio comunale, tutto soffocato da un atteggiamento dantesco “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Inoltre apprendiamo con sgomento che non chiuderà solo il PN entro il 31 agosto ma anche il reparto di Ostetrica e Ginecologia, un‘ulteriore mortificazione per chi aveva creduto alle parole dei nostri decisori regionali che ad Aprile 2015 dichiaravano sulla stampa che ad Ortona sarebbe rimasto attivo il reparto dedicato alla salute della donna con senologia e ginecologia, questo cambio di programma ci fa pensare che qualcuno potrebbe avvantaggiarsene.
Alla luce di quanto sta accadendo, chiediamo fortemente a tutta l’amministrazione comunale di Ortona di bloccare questa politica punitiva nei confronti del nostro territorio, impegnando il Sindaco in azioni veramente incisive che portino all’immediato ritiro della delibera di chiusura a firma del dott. Flacco e lavorare per salvare il salvabile, ricordando sia ai consiglieri comunali che al Sindaco che si erano dimostrati disponibili alle dimissioni in caso di fallimento dopo l’incontro del 10 agosto in Regione.
ABRUZZO CIVICO - Ortona