«L'ennesimo rinvio della discussione del bilancio, fondamentale strumento di programmazione economico-finanziaria, dimostra che D'Ottavio non abbia i numeri per amministrare, che non abbia una linea di programmazione per la Città di Ortona, ma soprattutto che sia sempre più in balia degli eventi e delle imposizioni degli uomini forti». Questo il commento di Simone Ciccotelli, Coordinatore locale di Forza Italia all' indomani della seduta del Consiglio Comunale di Ortona.

«Ortona merita un'amministrazione capace di difendere la propria città creando le premesse per uno sviluppo sociale ed economico. A questo scopo non risponde l'amministrazione di Vincenzo D'Ottavio! D'Ottavio ed il centro-sinistra hanno disatteso la fiducia degli ortonesi e si permettono persino di prendersi gioco di loro. Nulla di quanto promesso in campagna elettorale dal PD e dai suoi alleati è stato realizzato, anzi hanno prodotto l'esatto opposto! Ed ora vorrebbero approvare il bilancio di previsione a settembre? Per fare cosa? Solo per prevedere la spesa per le luminarie di Natale? Revisori contabili permettendo! Forza Italia ribadisce con profonda convinzione il proprio dissenso all'amministrazione D'Ottavio e a questa forma di non politica. Come già fatto in più circostanze - conclude Simone Ciccotelli - sono ad invitare il sindaco ad una degna riflessione e ad una presa di coscienza affinché rassegni le sue dimissioni e permetta agli ortonesi di tornare alle votazioni!»

Dello stesso avviso il Coordinatore Provinciale di Forza Italia, Daniele D'Amario: «D'Ottavio ha avuto le sue opportunità, ma le ha drammaticamente fallite, non ultima per quanto attiene la programmazione economica. Questo fallimento sta portando la Città di Ortona a distinguersi per inefficienza ed inefficacia. L'unica alternativa per lui sono le dimissioni. È necessario ridare agli ortonesi il diritto al voto affinché decidano il destino della loro città, visto che D'Ottavio ha dimostrato di non esserne capace! Forza Italia - conclude Daniele D'Amario - preferisce confrontarsi in una campagna elettorale piuttosto che assistere a quest'agonia!»