Credo che il clima dimesso e la scarsissima partecipazione dei Cittadini a Palazzo di Citta' per la prima della nuova Giunta e dei 3 nuovi consiglieri sia lo specchio fedele della distanza ormai incolmabile che esiste tra questa Amministrazione e la città da essa governata.
Cambiare i soldati ma non chi li comanda è solo un esercizio di accanimento terapeutico che sta portando tutti noi ad un'agonia senza fine. Quando si giubilano intere Giunte, questo ha fatto il Sindaco Di Ortona, vuol dire che il responsabile principale è lui stesso: i fallimenti delle proprie scelte non possono e non devono essere imputati ad altri.
Da una marcia trionfale di 5 partiti al seguito, oggi questa Amministrazione si ritrova con una marcetta solitaria e mesta e con un solo partito effettivo, il PD, lo stesso che ha più volte avversato il suo sindaco e che, non potendolo cambiare e non avendo il coraggio di farlo andare a casa, ha scelto irrimediabilmente di morire insieme a lui. Se questo può sembrare un gesto eroico secondo il loro punto di vista, sicuramente per noi Cittadini è una disgrazia ulteriore che ci cade addosso.
Il Senatore Coletti, volendo mascherare il tutto con un documento programmatico votato dalla nuova maggioranza, formata da solo 9 consiglieri e pertanto soggetta ad ogni refolo di vento, ha finito per ammettere, inconsapevolmente, il fallimento di questo monocolore. Infatti in questo documento si ribadisce il programma del sindaco D'Ottavio che evidentemente non è stato nemmeno cominciato, se non in minima parte.
In questi 3 anni e mezzo c'è stata una lotta strenua tra il PD e d il suo Sindaco, con toni a volte piuttosto accesi e pubblici, con scambi reciproci di accuse. Una lotta che ha raggiunto l'apice imputando al primo cittadino il disastro delle casse comunali. Ci saremmo aspettati che il Sindaco rimettesse il mandato dicendo che per ostracismo di qualcuno non era possibile governare, come in tanti pensavano. Ma evidentemente, come da me sempre sostenuto, ci si trovava in errore ed infatti il Sindaco anziché giubilare se stesso ha mandato a casa l'intera Giunta imputando ad essa quindi la propria disfatta.
Ora il Sindaco non è più un uomo solo al comando ma è rimasto solo e abbandonato da tutti, tanto che quando ieri in Consiglio Comunale un consigliere gli ha detto chiaro e tondo che la nuova maggioranza aveva come padre indiscusso il sen. Coletti egli non ha proferito replica alcuna e nemmeno un fiato. Il che fa pensare che ne è ben conscio anche lui. Non dimettendosi il Sindaco D'Ottavio ha costretto tutto il suo partito il PD a seguirlo e a dividere con lui tutta la responsabilita' del fallimento.
Ricordiamo che il Sindaco è anche Ministro della Sanità e l'Ospedale di Ortona sta chiudendo, è anche ministro della cultura e la regione tutti finanzia tranne Ortona e quando questo gli è stato ricordato in consiglio comunale con un ordine del giorno dal Consigliere di Forza Italia Tommaso Cieri la sua risposta è stata: «Concordo con il consigliere e mi attiverò affinché anche Ortona usufruisca di una parte dei finanziamenti». Probabilmente dando questa risposta il Sindaco non si è reso conto che così avvalorava la tesi che non aveva fatto nulla fino ad ora per ottenerli e solo sotto sollecitazione di altri si sarebbe attivato. Successivamente il Sindaco ha anche detto che si sarebbe attivato per portare ad Ortona il Commissario alla Sanità D'Alfonso ed il suo assessore Paolucci per farci spiegare cosa intendono fare con l'Ospedale di Ortona.
Francamente ci vuole un certo coraggio a farli venire dopo che hanno già chiuso il Punto Nascita e la Ginecologia... Forse era il caso, ripeto forse, di portarceli prima, non crede?
I Consiglieri nuovi come la Giunta nuova sono persone di tutto rispetto e capaci ma, purtroppo, la nave per galleggiare ha bisogno di un vero comandante sia nei fatti che come percezione e purtroppo non c'è né l'uno e né l'altro. Comunque li sprono a lavorare intensamente e a rapportarsi solo con se stessi onde evitare che i loro sforzi siano vanificati.
PS: nella situazione attuale ci sarebbe dovuto essere un assessore dedicato solo ed esclusivamente alla povertà, visto che ce n'è già tanta ed é l'unica cosa che ha la speranza di crescere.
PPS: in questo buio totale comunque una luce in fondo al tunnel s'intravede e si fa man mano piu' forte ed incandescente, visto che le prossime votazioni non sono poi così lontane ma anzi sono dietro l'angolo: un anno e mezzo circa.
Aspettiamo con ansia e trepidazione il giorno della liberazione. Alla prossima amici.
