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Saltano le trattative Sindaco - Sel

D'Ottavio spiega come sono andate le cose.

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La volontà mia e del Pd, IdV e UdC di far rientrare SEL in maggioranza, per rispettare con senso di responsabilità quel patto assunto l'anno scorso con gli elettori, è stata vanificata da un atteggiamento di SEL ingiustificato e non corretto verso il mandato elettorale ricevuto; ho il dovere di far sapere alla città cosa ho proposto a Sel e cosa mi è stato risposto così da evitare quanto è successo l'anno scorso allorchè SEL rifiutò l'offerta della presidenza del consiglio comunale per poi rinnegare falsamente di aver ricevuto tale offerta.

Ho chiesto a SEL di condividere la c.d. Carta degli Intenti sottoscritta dagli altri partiti e di darmi tre nomi per consentirmi di scegliere l'assessore da inserire nella squadra della giunta e per affidargli la delega della cultura e delle manifestazioni ed altro ancora da definire assieme; ho ricevuto da SEL una risposta non trattabile con un solo nome e solo per le deleghe dell'urbanistica e dell'ambiente condizionando la firma del documento alla detta nomina (pur avendo affermato di condividere l'enunciato di tale documento).

Trattasi di un diktat inaccettabile all'interno di una coalizione dove ogni partito, pur con pari dignità, ha il peso che gli deriva dal consenso elettorale ricevuto;  Sel deve parametrare a tale consenso le sue  aspettative e le sue richieste.

La delega all'urbanistica e all'ambiente è una delle più importanti e strategiche e non intendo sottrarla al PD che ha un consenso circa cinque volte superiore a quello di SEL e i cui assessori stano lavorando egregiamente.

Ritengo inoltre che nello scegliere un assessore da inserire all'interno di una squadra -che resterà identica quantomeno per una metà- il Sindaco abbia il diritto-dovere di scegliere fra più opzioni e che nessuno possa sostituirsi a tale suo ruolo come invece Sel pretende di fare imponendogli nome e deleghe.

A questo gioco non ci sto e non rinuncio alle mie prerogative.

Ritengo che SEL sia andato oltre le regole di una accettabile trattativa, debordando i limiti di una corretta dialettica istituzionale e politica, come se con il suo consenso elettorale avesse il potere di imporre la sua volontà al resto della coalizione e a sostituirsi al Sindaco nella sua discrezionalità di scelta.

Prendo quindi atto con rammarico che SEL ha solo fatto finta di voler ricostituire la coalizione che ha vinto l'elezione comunale, preferendo invece il comodo ruolo di chi sta alla finestra evitando di impegnarsi a migliorare la città, come invece aveva promesso di fare in campagna elettorale;  evidentemente ritiene tale posizione più proficua in vista della raccolta del consenso delle prossime elezioni regionali.

A questo punto intendo proseguire negli impegni assunti con i partiti sottoscrittori della Carta degli Intenti e nei prossimi giorni definirò il nuovo assetto della Giunta così da far ripartire con maggiore slancio l'azione amministrativa; la regola dei tre nomi di persone idonee a ricoprire il ruolo di assessore varrà anche per altre eventuali nuove nomine, sempre per le ragioni innanzi spiegate

Vincenzo d'Ottavio

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