Un Prg che guarda indietro e cancella il futuro di Ortona e dei suoi cittadini
Oggi, sabato 15 febbraio, alle 9 in Consiglio Comunale si discuterà del
Piano Regolatore Generale. Uno strumento carente, vecchio, inefficiente come voluto e modellato dal sindaco Castiglione, dai suoi assessori e consiglieri.
Sarò in Aula per contestare le scelte del Sindaco che ha voluto condannare Ortona al passato, che ha voluto imporre un Piano senza futuro, senza bellezza, senza una visione di una città nuova, più bella, accogliente, capace di rilanciare la sua storia e la sua economia. Sarò in Aula per prendere le distanze e marcare una differenza da questo Piano regolatore.
E già da oggi, dopo aver studiato ogni sua parte, informare i cittadini di alcune gravi insufficienze di questo piano voluto dal sindaco e dalla sua maggioranza e sostenitori.
Il PRG trascura pesantemente ogni forma di riqualificazione urbana.
Non esiste nemmeno un programma di miglioramento sismico con i relativo bonus e incentivi.
Non c’è una previsione di rigenerazione urbana con altezza dei fabbricati e skyline per una città armonica.
Non sono previsti Piani di recupero, come ad esempio per il patrimonio delle Case popolari.
Non c’è un Piano integrato, come per la sistemazione del Municipio (una sede brutta senza nemmeno un ascensore) nulla è previsto dal Prg, non c’è nessuna integrazione pubblico/privato, mentre per alcune opere di carattere pubblico sarebbe stato necessario un concorso internazionale e, nel caso del Municipio, prevedere il recupero dell’intero isolato.
Per Porta Caldari il Prg non ha previsto nulla: il complesso di casette basse - accanto al monumento ai Caduti - rimarrà così senza una maggiore volumetria, senza aree adeguate di verde e parcheggi.
La VIABILITÀ è la grande assente del Prg: nessun adeguamento - dal dopoguerra - per via della Libertà e via Monte Maiella; non ci sono previsioni di sensi unici; non c’è nessuna ipotesi di sfruttamento dell’arteria della Sangritana; non c’è nessuna zona con parcheggi o parcheggio di scambio, nemmeno in aree dedicate come nei pressi dell’ingresso all’autostrada.
La Ferrovia di Stato e la stazione sono totalmente dimenticate dal Prg; non c’è una ipotesi di spostamento del tracciato - così come ha fatto San Vito - i cui benefici commerciali sono ora noti ed evidenti.
Fonte Grande e Caldari, rimarranno realtà a se stante, staccate dal centro urbano, senza nessuna idea di collegamento, idea non prevista per nessuna contrada.
Per la Zone Produttive si fa ancora riferimento al Piano di insediamento produttivo (Pip) del 1970; ma in quelle aree le cose sono profondamente cambiate.
Nessuna idea di sistemazione e abbellimento della ex strada Statale che dal Peticcio risale verso Ortona, lambendo i vecchi impianti AGIP (che rimarranno ad arrugginire), il Cimitero, e la strada di via Tripoli di accesso alla città : strada panoramica - biglietto da visita della città - lasciata totalmente all’abbandono, senza nessuna idea di valorizzazione.
Nelle zone Nord, dal Riccio alla Postilli, aree a vocazione e impianti turistici, non esiste uno studio nel Prg di viabilità in sicurezza; di nuovi parcheggi , di una piazza, di un arredo urbano, di accoglienza. Di sistemazione di sottopassi e scoli di acque. Nulla inoltre per turismo e sviluppo turistico né una aiuola, una fontanella o una panchina.
La tutela ambientale è zero per la riqualificazione degli argini dei corsi d’acqua e di tutti i fiumi dal Foro al Moro.
Tutta la vasta e panoramica zona San Donato non ha nulla di nuovo nel Prg che è solo un copia incolla di quello del 1994; senza nessun studio di riqualificazione del sottostante borgo dei Pescatori.
Nel Prg di Castiglione non c’è nessuna attenzione alla qualità urbana, alla programmazione, sistemazione e all’estetica di tutto il Centro storico.
Che aggiungere? I cittadini vedranno e patiranno le conseguenze di questo Piano che nasce vecchio e superato, senza alcuna possibilità di migliorare la qualità della vita e di ogni attività della città .
PEPPENO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE CS
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