IL DIRITTO DI SAPERE
Il diritto di conoscere come stanno le cose. Questo serve ad Ortona.
Il disastro provocato da incendi, roghi e cenere è, purtroppo, anche il frutto di inefficienze, ritardi e arroganze.
Con la mia INTERROGAZIONE, che allego a beneficio di chi legge, sollecito una risposta per capire quante risorse dei 340 mila euro assegnati dalla Regione per le RISERVE NATURALI sono state utilizzate per la manutenzione del bosco, la pulizia del sottobosco e l’abbattimento degli alberi secchi, ossia, per LA PREVENZIONE DEGLI INCENDI?
I terreni e le strade degli enti locali perchè non vengono sfalciati? Chi non ha fatto rispettare questi obblighi?
I cittadini devono avere dagli enti pubblici il massimo ESEMPIO in modo che siano anche loro responsabilizzati ed in caso contrario sanzionati se non rispettano il territorio.
In quattro anni dell’attuale amministrazione si è taciuto sui conti, sugli appalti, sulle assunzioni, sulle cause perse dal Comune; sulle assegnazioni di progetti senza bandi e gare, sulle elargizioni economiche, sui debiti, sulle scelte taciute al Consiglio Comunale. È un metodo si perpetua e che ha prodotto la crisi di Ortona in ogni suo settore.
Chi amministra denaro e beni pubblici, deve dare la massima TRASPARENZA alle sue azioni. Se da Consigliere comunale ho dovuto lottare e scrivere a più enti di controllo (dal Prefetto, alla Corte di Conti, ai Revisori dei Conti; per quattro anni mi è stato negata anche l’accesso al protocollo informatico ottenuto solo dopo il ricorso al TAR) parlo di atti che tutti dovrebbero conoscere e poter avere a disposizione.
Conoscere ogni aspetto delle scelte amministrative è un dovere del sindaco, degli assessori e di quanti in Comune prendono le decisioni. Decisioni che condizionano poi la vita di tutti.
PEPPINO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE ORTONA
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