L’INQUINAMENTO IMPUNITO DI CHI DETURPA LA CITTÀ E I SUOI BENI.
Sull’inquinamento dei fiumi che attraversano Ortona ci sarebbe da scrivere un libro-denuncia per individuarne cause, ritardi e colpevolezze.
In comune, però, non esiste un vero pensiero ambientalista, esistono pochi cittadini di buona volontà che si prodigano come possono per far emergere i problemi e segnalare le conseguenze.
L’ultima notizia dell’inquinamento del tratto nord della costa - a causa delle acque con livelli elevati di inquinamento trasportato dal fiume Foro - con il divieto di balneazione è un esempio di scellerate politiche e mancati controlli che, al posto di tutelare l’ambiente, lo deturpano.
D’altronde, la città di Ortona con la spazzatura e l’incuria deve e dovrà fare i conti. Dal porto partono le navi cargo con carichi di migliaia di tonnellate di spazzatura che vengono bruciate altrove, - un affare redditizio tanto che sono nate ad Ortona, nel silenzio e nell’accondiscendenza di molti, società che dovranno occuparsi di lavorare e compattare tonnellate di immondizia.
E ancora, chi ha consentito, controllato e tollerato che ad oggi ad Ortona in contrada Carlone sia aperta, con proroghe, una discarica di amianto nei pressi di sorgenti e rivoli di acque che arrivano al mare?
Gli incendi del primo agosto hanno mostrato l’incuria in cui è stato lasciato un territorio che doveva essere custodito e bonificato con i soldi che c’erano e di cui oggi nessuno risponde sulla fine che abbiano fatto. Ci sarebbe da dire povera Ortona, con le sue bellezze naturali ed i luoghi di pregio sviliti dall’incuria e dagli interessi.
Chi paga per gli errori? Finora nessuno, perché nemmeno c’è stata la volontà di scoprire chi crea danni che nel caso dell’ambiente colpiscono le acque, i terreni, l’aria e tutti i cittadini.
PEPPINO POLIDORI CONSIGLIERE COMUNALE ORTONA
#Ortona #Inquinamento #Ambiente