L'Associazione Culturale Giovani Ortonesi in collaborazione con la Basilica Concattedrale S.Tommaso Apostolo di Ortona, organizza per i mesi estiti di giugno, luglio e agosto 2023, l'apertura straordinaria della chiesa di S.Caterina d'Alessandria e dell'Oratorio del Crocifisso Miracoloso.
Le date dei fine settimana sono: 24 e 25 giugno; 22 e 23 luglio e 26 e 27 agosto.
Le due chiese saranno aperte dalle ore 21.00 alle ore 23.30 e le visite guidate gratuite saranno a cura dell'archeologa Maria Luisa Orlandi.
Brevi cenni storici
La Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, edificata alla fine del 1600, su interesse del vescovo Giovanni Vespoli Casanatte, può essere considerata l'esempio più fulgido del Barocco Meridionale, grazie ad una serie di stucchi, di matrice neoplatonica, che raccontano al visitatore il cammino di elevazione dell'uomo, sull'esempio del martirio di Santa Caterina.
La facciata, con il rosone e il porticato sono del 1631, mentre il portale, che risale al 1300, apparteneva alla chiesa pre-esistente e fu riutilizzato nella ristrutturazione. Di notevole interesse artistico è il dipinto, inserito nella pala dell'altare, opera del pittore Giovan Battista Spinelli dal titolo " Il Trionfo di Santa Caterina", esempio fulgido del Barocco Napoletano. L'iconografia mostra la Santa, con la palma del martirio e la ruota dentata, nell'atto di schiacciare con il piede, la testa dell'Imperatore Massimino.
Con l'Unità d'Italia, il Convento perse la sua funzione e divenne proprità del Comune di Ortona, che, dagli inizi del 1900, lo concesse alle Suore di Sant'Anna, che vi restarono fino al 1975. Oggi la struttura risulta uno degli esempi più significativi dei tesori d'arte sacra ortonese.
L'Oratorio del Crocifisso Miracoloso risulta essere il primo nucleo ecclesiastico del Convento delle Suore Cistercensi di clausura di Santa Caterina d'Alessandria. La sua edificazione risale al XII secolo, testimonianza è la sezione muraria ancora visibile dal lato della Passeggiata Orientale.
Il Complesso Cistercense è legato all'assalto dei Turchi del 1566, quando gran parte dei luoghi di culto Ortonesi furono incendiati. La Chiesa fu risparmiata dalla furia turca grazie ad un avvenimento prodigioso, che coinvolse l'affresco di Gesù Crocifisso, presente nell'oratorio.
Mentre le suore erano in preghiera il 13 giugno 1566 dal costato di Gesù sgorgò del sangue, che fu raccolto in due ampolle. Queste vennero trafugate da un padre confessore che le portò a Venezia. Nel 1934, su interesse della chiesa locale e delle autorità politiche, una della due ampolle fu riportata ad Ortona e custodita ancora oggi nell'Oratorio, all'interno di un piccolo tabernacolo in marmo. Di interesse artistico sono gli altri due affeschi, rinvenuti al di sotto del primo, durante i lavori di restauro negli anni '90 su commissione della Soprintendenza alle Belle Arti dell'Aquila. E' possibile. per il visitatore, ammirare la sequenza artistica delle opere nel luogo di preghiera, che conserva intatto un coro ligneo del XVIII secolo.